14 novembre 1934. La battaglia di Highbury e l’Italia che sa rialzarsi [link url=https://www.tempi.it/videogallery/inghilterra-italia-3-2-1934#.UKOpEuMSW2w]Video[/link]

L’eroismo è fatto anche di sconfitte. Chi non conosce la gloriosa “battaglia di Highbury” del 1934? Io, fino all’altro ieri. Grave omissione, per chi ama il calcio.
Il 14 novembre l’Italia Campione del mondo di Pozzo accetta la sfida degli inglesi per un’amichevole (di nome ma non di fatto).

Si gioca ad Highbury, mitico stadio dell’Arsenal: il clima e le condizioni del terreno favoriscono i padroni di casa e si vede. Dopo tredici minuti gli inglesi sono già avanti tre a zero, e per giunta il nostro uomo migliore, Monti, viene azzoppato da un avversario. Frattura al piede sinistro. Roba da ricovero immediato, lui, invece, resta in campo, immobile ma inamovabile. L’Italia è in dieci, il pubblico è affamato e chiede la goleada a gran voce: i Campioni del Mondo devono essere umiliati. Gli inglesi ci provano con tutte le forze.

A questo punto, però, incredibilmente l’Italia si rialza. Con l’uomo in meno e su un campo difficile, la squadra di Pozzo comincia la lotta. Di forza arrivano, nella ripresa, due gol di Meazza, uno al volo e l’altro di testa. L’Italia torna a sperare, e in fondo non aveva mai smesso.

Il finale è una lotta senza fine tra calcioni, spinte e cravatte. L’Italia ci prova e la grande occasione, alla fine, arriva. È per Orsi, che però, incredibilmente, fallisce. Pochi secondi dopo l’arbitro fischia: 3-2 per gli inglesi.

Come gli aedi, i cantori del mito greco, Niccolò Carosi raccontò quella partita come un’impresa memorabile. Ne è rimasto solo l’audio. Solo chi c’era sa come sia andata veramente, e qualcuno, tra questi Gianni Brera, mise in dubbio l’eroismo di quel racconto.

Eppure, pur senza il conforto delle immagini, una cosa si è potuta ascoltare lo stesso: è l’applauso lunghissimo e ininterrotto del pubblico. Carosi giurò che era dedicato agli sconfitti.
L’Italia è fatta così, cade, collassa, sembra al tappeto, ma poi, alla fine, si rialza. E lotta. Speriamo…

@pinosuriano

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