X edizione Colloqui fiorentini: 1600 tra docenti e studenti attorno a Manzoni

I Colloqui, spiega il presidente dei Diesse Gilberto Baroni, «costituiscono un'occasione grande per dare ai giovani studenti le ragioni profonde di una unità nazionale che tante volte nelle logiche sociali ed economiche del nuovo mondo globalizzato, rischia di svuotarsi di significato e di rimanere solo simbolo formale»

L’Italia scolastica si riunisce a Firenze attorno alla sua bandiera: Alessandro Manzoni. Da oggi al 26 febbraio 2011 si svolge infatti al Palazzo dei Congressi di Firenze la X edizione de “I Colloqui Fiorentini- Nihil Alienum”, evento promosso da Diesse, Didattica e Innovazione Scolastica.

Sono oltre 1.600 (seicento in più della famosa spedizione di Garibaldi) i docenti e studenti che per la X edizione dei Colloqui Fiorentini si riuniscono al Palazzo dei Congressi di Firenze per celebrare  uno dei padri dell’Italia unita. Si tratta di uno dei grandi appuntamenti della scuola italiana più viva, di un momento fondamentale di maturazione culturale.

Vengono letteralmente da tutta la penisola: dalla Sicilia al Piemonte, dalla Sardegna al Friuli Venezia Giulia, dalla Lombardia alla Campania e al Lazio e alla Basilicata e naturalmente dalla Toscana, dall’Emilia Romagna, dalla Liguria, dal Veneto. Provengono da 150 scuole di 90 città (accolti da 100 studenti dell’Istituto Tecnico per il Turismo “Marco Polo”, che li assisteranno per i tre giorni del Convegno) per studiare, approfondire, confrontarsi, discutere su uno dei più grandi autori della letteratura italiana, il protagonista indiscusso della formazione culturale e identitaria della nostra nazione.

“Una d’arme, di lingua, d’altare, / di memorie, di sangue, di cor”: il punto di partenza saranno i famosi versi dell’ode civile Marzo 1821, con cui il poeta indicava gli elementi fondamentali della nazione. «Nell’Italia frammentata in tanti piccoli staterelli, priva di una lingua comune, priva di una identità comune, già nel 1821, quarant’anni prima della unità politica del paese, Alessandro Manzoni vedeva una nazione unita da una comune storia, da una comune fede religiosa, da quegli scrittori d’eccezione, come Dante Alighieri, che avrebbero permesso l’affermarsi di una lingua comune» spiega il presidente di Diesse Gilberto Baroni. «E col suo romanzo I Promessi Sposi, porrà le premesse, innanzitutto, di un sentire comune della vita e quindi di una lingua che tale sentire possa trasmettere e comunicare di generazione in generazione, fino a noi oggi».

Grande spazio sarà dato alle tesine elaborate dagli studenti, coordinati dai loro docenti, che saranno oggetto di presentazioni pubbliche, discussione e premiazioni, insieme alle loro opere di creatività narrativa e artistica e ai progetti didattici dei docenti. Il Convegno di anno in anno ha acquistato una autorevolezza nel panorama scolastico italiano conferita sia dai docenti e studenti, per la pregnanza educativa e culturale che offre a chi vi partecipa, sia dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che ne ha riconosciuto la significatività per quanto riguarda l’innovazione scolastica e della didattica. I Colloqui, prosegue Baroni, «costituiscono un’occasione grande per dare ai giovani studenti le ragioni profonde di una unità nazionale che tante volte nelle logiche sociali ed economiche del nuovo mondo globalizzato, rischia di svuotarsi di significato e di rimanere solo simbolo formale».

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