“Vivi tra noi”, il libro che racconta i miracoli di Giovanni Paolo II

"Vivi tra noi", di Aleksandra Zapotoczny, arriverà in libreria il prossimo 5 aprile. Il libro, che raccoglie le storie dei miracoli a opera di Giovanni Paolo II, è un omaggio allo straordinario Papa polacco, in attesa della sua beatificazione il prossimo 1° Maggio a Roma

Non si parla della caduta del muro di Berlino e della conseguente libertà religiosa nei Paesi dell’Est europeo, incomprensibili senza l’azione coraggiosa e la forza morale di papa Giovanni Paolo II, ma dei miracoli privati e nascosti ai più: c’è chi ringrazia per aver trovato una casa o un lavoro. Chi sterile rende lode per aver avuto un figlio. Ma ci sono anche famiglie riunite e persone guarite da malattie terribili se non mortali. Storie che si leggono nelle migliaia di lettere, buste o mail lasciate ogni giorno dai pellegrini sulla tomba di papa Giovanni Paolo II e raccolte a sei anni dalla sua morte nel libro Vivi dentro di noi (a cura di Aleksandra Zapotoczny, ed. Mondadori, euro 17). La curatrice, che ha collaborato con la Postulazione, ha però voluto riunire anche le testimonianze di eventi miracolosi accaduti quando papa Giovanni era ancora in vita. «Avevo una depressione tremenda… ha sollevato la mano, mi ha guardata e sono stata guarita», racconta Margarita. «Giovanni Paolo II ha guarito mio figlio con una benedizione. Lo ha guarito da una forma di deficienza immunitaria che i medici consideravano irrimediabile», scrive Enrica.

 

Il volume esce a tre settimane dalla beatificazione del papa polacco, la cui causa è iniziata immediatamente dopo la sua morte per volontà dell’attuale pontefice Benedetto XVI. Alla beatificazione, che sarà celebrata a Roma il primo maggio e che avrà inizio il 30 aprile con una veglia notturna, sono attesi circa un milione e mezzo di pellegrini da tutto il mondo. Tra loro ci saranno i volti delle storie contenute nelle pagine del libro, ma anche quelli di semplici cattolici guidati dalla sua testimonianza di vita. Un’esistenza quella di Wojtyła che nella gioia e nella sofferenza mai nascoste e tutte offerte a Dio ha esortato migliaia di uomini a non avere paura “di spalancare le porte a Cristo”. Un appello, ha ricordato l’amico cardinale di Cracovia Stanislao Dziwisz, che «Benedetto XVI ha fatto proprio continuando a rinnovarlo nelle forme culturali che viviamo» e che può ancora trasformare molti cuori.

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