Vini d’ America

Parliamo ancora di America e di queste settimane in cui l’economia di cristallo del turismo, dell’enogastronomia e dell’evasione sta vivendo momenti di panico

Parliamo ancora di America e di queste settimane in cui l’economia di cristallo del turismo, dell’enogastronomia e dell’evasione sta vivendo momenti di panico. Le principali città turistiche italiane si stanno accorgendo cosa significa, in questi giorni, aver perso la clientela americana. Ed i produttori di vino sono sulle spine, proprio ora che il made in Italy tirava, tanto che la sciocchezza imprenditoriale dettata dall’euforia (non quella alcolica, ma bensì del business) aveva portato a produrre i vini che piacciono agli americani. Ecco, mai come in questo momento diventa evidente come una guerra mondiale sia anche una catastrofe economica ed occupazionale che investe tutto ciò che di bello e di buono (anche di superfluo se vogliamo) è stato costruito finora. I ristoranti italiani stanno avendo gli stessi segnali dei giorni della guerra del Golfo: tavoli vuoti quando un anno fa era il tutto esaurito. Le carte dei vini, forse, si ridurranno e per i miti non ci sarà più lo spazio che c’era in passato. È un momento di riflessione importante ed il terreno della verifica diventa oggi più che mai la tavola italiana. Ci si può permettere le bottiglie costose che nel loro valore aggiunto avevano anche una strategia di marketing funzionale all’affermazione su determinati mercati? Credo di no. Voglio brindare comunque ai dieci anni di Papillon, il periodico di sopravvivenza gastronomica che ha fatto conoscere tanti piccoli produttori di vino ad un pubblico fatto di famiglie che ricercano il gusto. E lo faccio con il Dolcetto d’Alba “ Coste & Fossati” di Aldo Vajra (tel. 0173/56257) di Barolo, uno dei vini che era presente all’Asta per la fondazione Emilia Vergani di Carate Brianza, dove 350 imprenditori hanno donato 167 milioni di lire per ampliare l’attività della cooperativa “In Presa”. Sentirete il vigore fruttato e il gusto schietto di un eccellente vino italiano. Una bottiglia costa sulle 14 mila lire. (massolon@tin.it)

Exit mobile version