Vincenzo Nibali, lo squalo dello Stretto scalda le ruote

Dopo il terzo posto al Tour de France, il ciclista messinese si presenta alle Olimpiadi da sfavorito, come tutta la squadra italiana. L'asfalto londinese lo aspetta e chissà che non riservi piacevoli sorprese.

Al Tour pareva l’unico in grado di stare dietro a Wiggins e al suo team Sky. L’unico che è riuscito a scaldare un po’ l’aria di questa corsa, poco emozionante e dal tracciato molto sbilanciato, con troppe prove a cronometro e pochi arrivi di montagna. Vincenzo Nibali è più adatto alle cime, laddove l’aria si fa più fresca e rarefatta, e ci vogliono nervi saldi e concentrazione per non perdere il fiato quando l’asfalto ti tira verso il basso e la bici non vuole più salire.

Alle Olimpiadi la squadra italiana di ciclismo non è tra le favorite: tutti dicono che vincerà la padrona di casa, la Gran Bretagna, col quotatissimo Cavendish. L’Italia respira fumo acre e la recente esclusione di Pippo Pozzato (che doveva essere capitano a Londra 2012) ha reso ulteriormente difficile l’impresa. Nibali è la punta di diamante del gruppo (che è completato da Sacha Modolo, Luca Paolini, Marco Pinotti e Matteo Trentin) ed è da lui che ci si aspetta qualche numero che elettrizzi l’aria.

La configurazione della corsa, 250 km tutti d’un fiato con poche salite, è più per velocisti e i suoi polmoni straordinari nel gestire il carburante nelle gare a tappe dovranno faticare più del previsto, dando in una sola volta tutto quello che hanno. Dalla sua Nibali ha però fatto vedere quest’anno di sapersi adattare al clima sportivo e quando c’è aria di grandi classiche di un solo giorno non vuole mai mancare: all’ultima Milano-Sanremo (poco meno di 300 km) è arrivato terzo, addirittura secondo alla Liegi-Bastogne-Liegi (dove i km sono 260).

Messinese, lo chiamano lo “Squalo dello Stretto” per quella sua propensione ad attaccare sempre e a mordere l’asfalto che ha davanti. Chissà se quello londinese sarà buono quanto quello spagnolo del 2010, dove Nibali conquistò la Vuelta, o come quello francese di quest’anno, che l’ha visto dare il massimo e ottenere un soddisfacente terzo posto in classifica generale. Appuntamento a domani, di fronte a Buckingham Palace: sarà lì che aspetteremo di vedere uno squalo siciliano librarsi nell’aria affamato, e capiremo se il vento freddo della City inglese consacrerà definitivamente il ragazzo della Liquigas.

 

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