Usa. Nessuna libertà religiosa per i segretari di Contea: «Certificate i matrimoni gay o licenziatevi»

Così il governatore del Kentucky ha risposto a Casey Davis, che invoca l'obiezione di coscienza. «Non posso licenziarmi, pago un mutuo. Sono pronto al carcere»

Dicevano che la legalizzazione del matrimonio gay non avrebbe mai violato la libertà e i diritti di nessuno, ma a neanche un mese dalla “storica” sentenza della Corte suprema americana Casey Davis (nella foto) rischia di essere licenziato. O almeno così l’ha minacciato il governatore del Kentucky.

OBIEZIONE DI COSCIENZA. Davis è cristiano ed è uno dei 120 segretari di Contea dello Stato americano del Kentucky. Tra i suoi compiti rientra anche quello di rilasciare certificati di matrimonio. Dopo la sentenza che ha riconosciuto le nozze gay come diritto costituzionale a livello federale, l’uomo ha chiesto di poter fare obiezione di coscienza ed essere esentato dal rilasciare certificati di matrimonio tra persone dello stesso sesso in nome della libertà religiosa.

«RILASCIA CERTIFICATI O LICENZIATI». Ma lo scorso 10 luglio, in linea con quanto richiesto anche dal New York Times, il governatore Steve Beshear ha risposto così alla sua richiesta: «Rilascia quei certificati o licenziati». Uscendo dal suo ufficio, Davis ha commentato: «Mi ha detto proprio così. Io non posso licenziarmi… ho un mutuo da pagare». Davis ha anche chiesto di convocare una sessione legislativa speciale per affrontare il problema dell’obiezione di coscienza, ma gli è stato risposto che costerebbe troppo.

«NÉ GIUSTO NÉ COSTITUZIONALE». Davis non vuole creare problemi, ma neanche essere obbligato a fare qualcosa che va contro la sua coscienza: «Il mio lavoro non può andare contro quello che la mia coscienza autorizza. La legge naturale in ultima analisi resisterà a ogni legge che gli uomini possono scrivere su un pezzo di carta. Quando sono stato eletto [segretario di contea] ho giurato sulla Costituzione del Kentucky, che definiva il matrimonio come una relazione tra un uomo e una donna. Ora mi viene chiesto di violare quel giuramento. Questo non è né giusto né costituzionale. Potremmo ad esempio fare in modo che i certificati possano essere fatti online».

NON È SOLO. Il governatore Beshear non ha ascoltato le ragioni dell’uomo e gli ha chiesto di «obbedire alla legge», ribadendo che in Kentucky non c’è spazio per «le credenze personali». Davis però non è l’unico ad avere un problema di coscienza: oltre a lui, altri 57 segretari sui 120 dello Stato hanno scritto al governatore per chiedere di affrontare questo nodo cruciale.

«PRONTO AL CARCERE». Davis non ha nessuna intenzione di cedere, né di licenziarsi. «Io ho diritto alla libertà religiosa. Se per difendere ed esprimere questo diritto sarà necessario andare in carcere, lo farò». L’ipotesi non è così remota: Kim Davis, segretaria di contea del Kentucky, è già stata denunciata per essersi rifiutata di rilasciare una licenza. Il gruppo denunciante, l’American Civil Liberties Union, ha chiesto anche la confisca di beni personali e proprietà.

@LeoneGrotti

Foto Ansa/Ap

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