Un inizio d'anno promettente per il risparmio gestito

La raccolta netta ha superato i 9 miliardi di euro nei primi due mesi del 2018. Una spinta è giunta dai Pir, i piani individuali di risparmio nati nel 2017



Il 2018 è cominciato in maniera decisamente positiva per l’industria del risparmio gestito. La raccolta netta ha superato i 9 miliardi di euro nei primi due mesi. Una spinta alle sottoscrizioni è giunta dai Pir, i piani individuali di risparmio nati nel 2017; e, sempre a proposito di Pir, il loro successo ha influito inevitabilmente anche sui dati di adesione alle singole classi. Non a a caso, tre delle categorie che hanno raccolto di più nel 2017 (flessibili, bilanciati e bilanciati obbligazionari) sono tra quelle che vantano al proprio interno il maggior numero di Pir. Le altre due categorie di fondi più gettonate (obbligazionari flessibili e obbligazionari Paesi emergenti) sono state oggetto di sottoscrizioni per altre ragioni inerenti all’andamento dei mercati, strettamente legate anche ai maggiori deflussi firmati invece dalla categorie obbligazionari governativi euro breve termine, obbligazionari governativi euro a medio lungo termine, obbligazionari Italia e fondi monetari euro. Infatti la forte contrazione dei rendimenti dei titoli di Stato della zona euro ha inevitabilmente scoraggiato i risparmiatori.
Grazie ai consigli dei consulenti sono state trasferite ingenti risorse precedentemente allocate nei fondi governativi euro e italiani e nei monetari verso fondi obbligazionari con l’obiettivo di offrire un rendimento potenziale positivo quali per l’appunto quelli specializzati sul debito emergente, i prodotti flessibili, gli high yield, i corporate bond euro e quelli indirizzati sulle obbligazioni societarie statunitensi. Questa strategia è alla base del fatto che proprio la categoria complessiva dei fondi obbligazionari sia stata quella a vantare il saldo positivo annuo più rotondo, davanti ai bilanciati e ai flessibili.
I fondi comuni aperti rimangono i più diffusi prodotti all’interno della torta del risparmio gestito. Molto distanziate le gestioni separate assicurative, le gestioni collegate alle polizze vita tradizionali: dopo un 2017 contraddittorio, nei primi due mesi del 2018 la raccolta premi delle polizze di assicurazione vita è tornata su numeri positivi. In particolare a febbraio la produzione, pari a 7,9 miliardi di euro, è risultata in crescita sia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+6,7% per cento), sia in confronto al mese precedente (addirittura +18,4 per cento). In totale l’aggregato gennaio+febbraio 2018 ha totalizzato 14,5 miliardi di euro, superando di un buon +7,3 per cento i primi due mesi del 2017.
I nuovi premi di ramo I sono aumentati del +1,1 per cento sull’analogo periodo del 2017 e con 5 miliardi di euro rappresentano il 64 per cento dell’intera nuova produzione vita.B uono anche l’andamento delle polizze vita di ramo V, che, sempre a febbraio, hanno raggiunto quota 163 milioni di euro (+59,1 per cento sul 2017), ovvero il 2 per cento dell’intero comparto. Diamo infine un’occhiata alla gestione di fondi pensione aperti, che a febbraio del 2018 hanno raggiunto quota 13 milioni di euro, registrando, una buona impennata del (+46,8 per cento) rispetto al secondo mese dell’anno passato.
Foto finanza da Shutterstock
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