Tripoli minaccia: «Se mandate gli istruttori, armeremo i civili» – Rassegna stampa/1

Il regime di Muammar Gheddafi avvisa le forze alleate di non inviare istruttori a Misurata o in qualsiasi altra città, oppure «armiamo i civili per contrastare un attacco da forze di terra della Nato, scateneremo l'inferno. Saremo una palla di fuoco. Faremo cose dieci volte peggiori di quanto accaduto in Iraq». Intanto Hillary Clinton, segretario di Stato Usa, annuncia che l'America invierà droni armati

Ieri la Russia, che sulla risoluzione Onu 1973 si era astenuta esprimendo così il suo dissenso all’intervento, ha criticato la scelta di inviare degli addestratori per insegnare ai ribelli a difendersi: «Ci sono stati altri casi cominciati con l’invio di istruttori militari e che si sono poi trascinati per anni, con la morte di centinaia, migliaia di persone da ambo le parti».

Molto critico anche il governo di Tripoli. “Un primo comunicato del ministero degli Esteri mette in guardia sulle «conseguenze di una simile decisione». Poche ore dopo il regime di Tripoli minaccia una vera mobilitazione generale: «Armiamo i civili per contrastare un attacco da forze di terra della Nato». Se truppe della Nato giungeranno a Misurata o in qualsiasi altra città «scateneremo l’inferno. Saremo una palla di fuoco. Faremo cose dieci volte peggiori di quanto accaduto in Iraq», aggiungeva un portavoce del governo” (Avvenire, p. 6).

Davanti ai nuovi sviluppi della guerra, ieri “gli Stati Uniti hanno ribadito con il segretario di Stato Hillary Clinton che non prenderanno parte a questa operazione. In serata, tuttavia, la Casa Bianca dava il via libera all’utilizzo di droni (aerei senza pilota) armati che sono già stati utilizzati” (Avvenire, p. 6).

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