Tra Lula e Disneyland

Tra miti, altarini, operette e baruffe interne. Aspettando gli indiani. Piccolo dizionario tascabile della terza edizione carioca del parco no global

Acome Agnoletto, Vittorio Emanuele. A Porto Alegre 2002 disse che i politici eletti presenti dovevano “stare ad ascoltare” e poi al ritorno eseguire. Adesso ricorda di essere lui l’unico membro italiano del Consiglio Internazionale del Forum Sociale Mondiale, e torna ad ammonire i politici eletti di non fare “le lingue biforcute” . Autorità del suo pulpito: l’hanno sempre trombato a ogni elezione in cui si è presentato. Ma se presto con tutto il rumore che ha fatto riuscirà finalmente a farsi presentare in un seggio sicuro, forse riuscirà a sentirsi abbastanza legittimato da stare zitto a prendere gli ordini dell’altro trombato che prenderà il suo posto.
B come Bush, George W. Presidente degli Stati Uniti. «Assassino» per il Forum Sociale Mondiale creato dal Partito dei Lavoratori di Lula (anno 2001); «alleato su cui conto» per Lula presidente, dopo il vertice che il 10 dicembre (anno 2002) ha stabilito tra i due capi di Stato un’asse privilegiato. Che la mano destra non sappia quel che fa la sinistra…
C come Cofferati, Sergio. Aspirante Lula italiano, e star annunciata di Porto Alegre 2003, dove il 24 gennaio dovrebbe tenere una conferenza su “dominio delle corporation e crisi del sistema finanziario internazionale”. Senonchè un misterioso corsivo del Manifesto dice che invece in Brasile non andrà perché «ha finito le vacanze della Pirelli». Il dominio delle corporation?
D come Davos. Anno 2001: il Partito dei Lavoratori del brasiliano Lula inventa il primo Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre per contestare il Forum Economico di Davos, kermesse del capitalismo mondiale. Anno 2003: si tiene a Porto Alegre il terzo Forum Sociale Mondiale con Lula che è diventato presidente del Brasile, e cosa fa questo se non andare a Davos portandosi appresso una nutrita delegazione di politici e banchieri?
E come Eta, Euzkadi ta Askatasuna, “Paese Basco e Libertà”. Escluso al Forum del 2002 per il veto di Garzón, il gruppo terrorista basco è riuscito a infiltrarsi lo stesso tramite organizzazioni fiancheggiatrici. Motivo: gli organizzatori giudicavano l’ammissibilità delle adesioni solo sulla base di quello che gli stessi iscritti dicevano di loro via e-mail, il gruppo filo-Eta Lav aveva detto in pratica solo di essere contro la globalizzazione perché sessista. Punto. Stavolta, l’Eta non si è però messa solo contro Garzón ma anche contro lo zapatista sub comandante Marcos.
F come Falsitta, Vittorio Emanuele. Lo stesso nome di Agnoletto, deputato di Forza Italia, membro della Commissione Finanze, fautore della «finanza etica» e «non pregiudizialmente contrario alla Tobin Tax», dice che vuole andare a Porto Alegre. Agnoletto dice: «Chiunque è libero di andare al Forum come osservatore. Se vuole iscriversi come delegato deve firmare la carta dei principi del Forum sociale mondiale, con i due no alla guerra e al neo-liberismo». Bugia: l’anno scorso al primo ministro belga Guy Verhofstadt è stato negato l’ingresso al Forum punto e basta, solo perché leader di un partito che si proclamava “liberale” e anche se stava in una coalizione di centro-sinistra e aveva fatto fuoco e fiamme contro Berlusconi e Haider a livello europeo.
G come Garzón, Baltasar. Già mitico giudice anti-Pinochet e anti-Berlusconi, e star di Porto Alegre 2002 al punto da riuscire a imporre l’esclusione dell’Eta dalla kermesse (che poi si infilò lo stesso, vedi sopra). Adesso però Garzón è finito nel mirino di un altro (logo? no-logo? icona?) antiglobal, anzi del padre del no-globalismo tout court: il mitico Subcomandante Marcos. Dopo 13 mesi di silenzio assoluto nella Selva Lacandona, Marcos ha sentito infatti il bisogno di riprendere a scrivere lettere ai giornali, proprio per prendere di petto il giudice: «fascista», «pagliaccio grottesco al servizio della classe politica dominante», «clown», «terrorista di Stato», «ridicolo con quella storia ingannafessi di prendere Pinochet, che l’unico che gli ha fatto e stato di dargli vacanze a costi pagati». Con un seguito (vedi Marcos).
H come Hebe de Bonafini. Non è la presidente delle “Madres de Plaza de Mayo”, come spesso si legge, ma di uno dei tre movimenti in cui l’organizzazione argentina si è frantumata, proprio in conseguenza della sua irascibilità. Esclusa da Porto Alegre 2002 per aver dato del “mostro” a Soros durante un confronto via satellite Porto Alegre-Davos nell’edizione 2001, e dunque prima critica dell’”involuzione” di Lula. «Il Forum di Porto Alegre si sta snaturando! Quando non si invitano lottatori come gli zapatisti o Fidel Castro significa che il Forum Sociale sta diventando socialdemocratico!». Ipsa dixit.
I come India. Dopo tre edizioni a Porto Alegre, sarà lì che si terrà nel 2004 il quarto Forum Sociale Mondiale. I no global faranno gli indiani per non confrontarsi con l’utopia di Lula al governo dopo i primi dodici mesi?
J come Jospin, Lionel. «Non avevo mai visto tanti francesi in Brasile tutti assieme», disse a Porto Alegre 2002 l’ex-presidente portoghese Mario Soares, alla vista di tutta la folla di esponenti della “Sinistra Plurale” accorsa al Forum. Addirittura, il Partito Socialista del premier Jospin tenne un vertice congiunto con il Pt di Lula. Risultati: a Porto Alegre la ministro francese della Gioventù e Sport Marie-George Buffet, comunista, si è ritrovata una torta in faccia da parte di un no global; in Francia tutti i candidati presidenziali della Sinistra Plurale, compreso Jospin, hanno conosciuto l’umiliazione di essere sorpassati da Le Pen, e trovarsi esclusi dal ballottaggio.
K come Kofi Annan. L’anno scorso il segretario generale dell’Onu mandò un messaggio in cui, dopo aver ricordato di aver detto ai partecipanti del Forum di Davos di «prestare attenzione alle vostre inquietudini», avvertì: «nello stesso tempo anche voi, che rappresentate la società civile, dovete dimostrare di poter dialogare con questi interlocutori. Non possiamo permetterci di stare ad aspettare il governo ideale». Adesso, Lula presidente si porta a Davos mezza amministrazione, snobbando Porto Alegre (vedi Davos). Per dimostrare che il “governo ideale” è arrivato?
L come Liberalismo. Neo o vetero, nemico mortale del Forum, tant’è che l’anno scorso il premier belga fu escluso per questa colpa (vedi Falsitta). Ora però non solo il liberale José Alencar è stato scelto da Lula come suo vicepresidente, ma sarà lui a fare da capo dello Stato durante il Forum, visto che il presidente se ne va a Davos. Se vorrà fare una capatina, bloccheranno l’accesso anche a lui?
M come Marcos, Subcomandante. Primo idolo del mondo no global, e insultatore del neo-idolo no global Baltasar Garzón. Invidia? Chi la fa l’aspetti. Dopo aver dato al giudice del “pagliaccio”, Marcos è stato a sua volta definito dall’Eta «rivoluzionario da operetta», «non serio», «privo legittimazione sociale». E pensare che era stato proprio per difendere i separatisti baschi se il leader zapatista aveva preso di petto il giudice! Ma, sfidato a un dibattito “sul terrorismo”, ha risposto offrendo una tregua dell’Eta in cambio di un “duello verbale” da tenere alle Canarie: se avesse vinto Garzón lui si sarebbe tolto il cappuccio, altrimenti avrebbe dovuto essere il giudice a trasformarsi in consulente giuridico del movimento zapatista. Ma il commento dell’Eta è stato: «nel proporre una cosa del genere senza neanche consultarci Marcos mostra una profonda mancanza di rispetto verso il popolo basco. La sua è una manovra disperata per attrarre l’attenzione internazionale». Sta zitto, mosca cocchiera!
N come Nucleare, Energia. «Il Brasile ha diritto a dominare anche la tecnologia per costruire la bomba atomica»: è stata la primissima dichiarazione del ministro della Scienza e Tecnologia del governo di Lula, Ricardo Amaral. Comprensibile allarme dell’Aiea, già nei guai con Saddam e Kim Jong Il, e rapido intervento del ministro degli Esteri Celso Amorim, che fa sapere come il collega si trovi in ospedale nutrito per via endovena, e dunque forse quando ha parlato stava un po’ fuori di testa. «Amaral in realtà ha difeso solo la ricerca in campo nucleare, non la fabbricazione di una bomba». Per l’Aiea, va bene. E per i no global, che da sempre considerano il nucleare anche civile il diavolo, alla pari del deplorato “neo-liberalismo”? O è un caso che per andare come delegati a Porto Alegre bisogna sottoscrivere contro guerra e neo-liberalismo, ma non contro il nucleare? (vedi Falsitta).
O come Otro Sendero, El. Best-seller del 1987 con cui il sociologo ed economista peruviano Hernando de Soto sostenne la tesi che colpa del sottosviluppo del Terzo Mondo non era il capitalismo, ma al contrario l’eccesso di statalismo che soffocava l’imprenditorialità incipiente delle classi più emarginate. Bollato con disprezzo a sinistra come “thatcheriano”, nel 2000 de Soto è tornato alla carica con un altro libro intitolato Il mistero del capitale, in cui dava pure la ricetta per favorire la rivoluzione capitalista nel Terzo Mondo: formalizzare tutte le proprietà informali delle favelas. Dopo due Forum Mondiali per discutere il modo in cui “un altro mondo può essere possibile” qual è stata la prima cosa che Lula ha fatto una volta al potere? Ha applicato la ricetta di de Soto, annunciando il riconoscimento dei titoli di proprietà delle favelas. Ma probabilmente de Soto a Porto Alegre continuerà a non essere invitato.
P come Pluralismo. Il Forum si dichiara “pluralista”, e la sua Carta afferma che non possono parteciparvi rappresentanti di partiti o governi, se non a carattere personale, invitati dal Forum stesso, e che «assumano i principii di questa Carta». Bertinotti, ad esempio, sì; Falsitta, avverte Agnoletto, no. In compenso, ci saranno pure un bel po’ di rappresentanti di Ong cinesi e cubane, di cui non si considera quanto poco possa significare l’etichetta “non governativo” nei rispettivi contesti giuridici. Ma dei rispettivi regimi si ritiene evidentemente che contemperino le garanzie di “pluralismo” richieste dall’ideologia del Forum.
R come Rigotto, Germano. Esponente del centrista Partito del Movimento Democratico Brasiliano, Pmdb, e nuovo governatore del Rio Grande do Sul dopo che l’elettorato ha bocciato sia la “promozione” a governatore del sindaco di Porto Alegre Tarso Genro, sia il modello di “bilancio partecipativo” creato dal precedente governatore Olivio Dutra. Trasformati i trombati Dutra e Genro in ministri di Lula, il Forum Sociale Mondiale da loro inventato è stato però “salvato” da Rigotto, anche se il bilancio stanziato è stato ridotto dai 2,7 agli 1,8 milioni di reais. Motivo: «il Forum è importante per mantenere contatti internazionali». Soprattutto per gli albergatori, che fanno il tutto esaurito. Insomma, il Forum che vuole sostituire il mercato con la “democrazia economica” è bocciato dalla democrazia, ma salvato dal mercato.
S come Sindacati. «Signori sindacalisti: meno spacconate e più competenza!». «è arrivato il momento di rimettere il treno sui binari!». «è ora che i sindacati diventino responsabili!». Piccolo florilegio sulle battute dell’ex-sindacalista Lula una volta eletto presidente, e senza neanche aspettare l’insediamento. Ma sui comportamenti “antisindacali” che si prospettano in Brasile il Forum Sociale Mondiale sembra tacere…
T come Tibet. «Quali iniziative politiche potranno garantire il rispetto per la diversità linguistica e culturale?»: tra i conferenzieri che il 24 gennaio dovranno dibattere su questo tema, ci sarà anche Yue Guang Chen, della “China Youth Foundation”. Chiedere delucidazioni ai tibetani…
V come Venezuela. Con Hugo Chávez, primo tentativo di costruire “l’altro mondo possibile” indicato a Porto Alegre. Nella speranza che Lula non lo imiti…
W come Walter, Veltroni. Sindaco di Roma per mandato degli elettori, critico cinematografico per vocazione, maniaco della Tv per eredità familiare, e “lingua biforcuta” per nomina sul campo da parte di Vittorio Emanuele Agnoletto. Dalla conferenza stampa di presentazione del Forum Sociale Mondiale 2003: «Bilancio Partecipativo non è una parola vuota. Se uno partecipa al Forum, poi chiediamo che lo applichi a casa sua. In Italia su questo si è parlato tanto, ma si è fatto veramente poco». E chi era stato al Forum Sociale Mondiale del 2002 a promettere che il “bilancio partecipativo” sarebbe stato presto un caposaldo dell’amministrazione comunale capitolina, se non il buon Walter? Agnoletto: «non siamo disposti ad accettare nessuna lingua biforcuta». Niente paura, Gran Capo Walter Grandi Veltri. Come abbiamo già ricordato, dall’anno prossimo al Forum Sociale Mondiale faranno tutti gli indiani!
Z come Zona di Libero Scambio delle Americhe. Afta in inglese, Alca in spagnolo o portoghese. Per il Forum Sociale Mondiale continua a essere il nemico numero uno, ma Lula presidente ha ora accettato la proposta di Bush di gestire assieme il processo per la sua costruzione. Di nuovo, che la mano destra non sappia della sinistra…

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