Torneo del Quirinale: Violante-Craxi 6-6

Bokassa

La grande giornata dell’elezione del Presidente della Repubblica italiana è stata allietata, non solo dalla plebiscitaria nomina di Carlo Azeglio Ciampi, ma anche da alcuni voti significativi, sgorgati dal petto furente di alcuni grandi elettori. C’è stato un grande mormorio in aula, quando il presidente della Camera Luciano Violante ha letto la scheda con il voto per Maradona. Alcuni deputati napoletani stavano inscenando un “Oheè Ohoò… alé, alé”, quando il nipotino di Viscinskj ha subito richiamato l’aula “all’ordine”. Si sa. Violante ha sperato per anni di conciliare l’inconciliabile, ha fatto piangere perfino Mirko Tremaglia pur di ottenere un voto che lo portasse sulla strada del Quirinale. Sperava almeno, il capo vero della “Grande Magistratura” italiana, di prendere un “pacchetto di voti” che qualificasse discretamente la sua presenza. Quindi, mentre recitava le litanie sil “Ciampi, Ciampi, Ciampi…” restava occasionalmente scioccato da dispersioni inaudite: Cecchi Gori, Zago, Moratti che ha fatto uno a uno con Veltroni. Ma il nervosismo violantiano è diventato, per sei volte, autentico furore, quando dall’urna è stato estratto il nome di Craxi. Se Andreotti per Violante era imprendibile (l’ex presidente ha vinto 11 a 6 contro Violante), l’esule di Hammamet, l’orco nero delle favole di Tangentopoli, doveva necessariamente essere a portata di voto di Violante. Purtroppo per il nostro, il match con Craxi è finito in pareggio: 6 voti a Craxi e 6 voti a Violante. Subito si è sviluppato un dibattito, prima in Transatlantico e poi alla “buvette”, tra grandi elettori: ma se Violante vale sei voti come Craxi che adesso è esule, quanto valeva Violante quando Craxi non era esule?

Secondo alcuni grandi elettori salernitani Craxi, prima dell’esilio valeva 36 volte Violante. Attualmente, “date le condizioni oggettive di esilio forzato, vale almeno 72 volte”. Secondo una scuola di pensiero milanese: “Non c’è partita e non c’è mai stata”. Secondo la scuola sarda, Craxi “potrebbe anche essere di Orgosolo, ma è sempre più credibile di Violante”. Sembra che i pensieri di queste tre scuole non siano stati riferiti al presidente della Camera, che ha chiesto subito una pausa dopo lo scrutinio. Non per i ringraziamenti di rito a Ciampi o la fatica della conta dei voti, ma per individuare quei sei cretini che, votandolo, l’hanno fatto pareggiare con Bettino.

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