Torna il Festival del giullare

Al Centro Culturale Francescano Rosetum, via Pisanello 1 a Milano, torna l'ottava edizione del Festival del Giullare il 6, 7, 8 ottobre

Dal 2016, nel primo week end di ottobre, tre giorni di spettacolo che provano ad obbedire alla grande tradizione che ci ha lasciato San Francesco d’Assisi, lo Santo Jullare.

Il clown è quello che, con o senza il naso rosso, è sempre disposto a mettersi in gioco, a non farsi definire dai propri limiti o dalle proprie incapacità che diventano, al contrario, la forza con cui affrontare la realtà.
Di generazione in generazione, il clown continua ad attraversare il dramma della vita, per trascendere in scena con la leggerezza e l’innocenza del bambino.

Padre Marco Finco, direttore Rosetum: “San Francesco d’Assisi nella storia è spesso stato definito il Giullare di Dio, a torto o a ragione. Noi come Centro Culturale abbiamo ‘sposato’ questa definizione per il semplice fatto che San Francesco, spesso e volentieri, predicava più con gesti, spesso definibili ‘teatrali’, che non con le parole. Il Giullare, che oggi chiameremmo ‘clown teatrale’, è colui che comunica un vissuto con tutto sé stesso: pensiamo anche solo alla famosa spogliazione di Francesco in piazza del comune ad Assisi, un gesto nobile e teatrale accompagnato da pochissime parole”.

Di seguito il programma:

Venerdì 6 ottobre ore 21.00

FreakClown: Lost in Rock

Alessandro Vallin, Stefano Locati, Alessandro Palumbi

Perdersi tra le note musicali ed approdare al nonsense è il risultato dei Freakclown nel momento in cui si cimentano con la musica e cercano di produrre un concerto. Tutto quello che non andrebbe fatto loro lo fanno, un gioco di ruoli tra incomprensioni, giochi, slapstick portano i tre pseudo musicisti a confrontarsi con le loro debolezze, che mettendosi a nudo davanti al pubblico ci mostrano il loro lato migliore, quello del clown indifeso che abbandona le sue sicurezze per giocare con tutto quello che ha intorno, prima di tutto il pubblico rendendolo partecipe dello spettacolo, e poi ogni pretesto diventa fonte di gioco, e allora gli amplificatori degli strumenti si trasformano in pupazzi, gli strumenti diventano racchette per un’improbabile partita a tennis, le bacchette della batteria vengono utilizzate come clave da giocolieri, ma soprattutto veniamo resi partecipi del gioco del clown che si instaura nel terzetto, della sintonia che ci trasmettono questi freak – clown moderni che rifacendosi all’antica arte circense rivisitano questa figura in chiave contemporanea.

Sabato 7 ottobre ore 16.30

3DIDANÉ: “Con una Rosa”

Giocoleria, acrobatica ed equilibrismi.

Quale miglior posto, per un primo incontro, se non un’enoteca? Un tavolo e due sedie, il tintinnio di due calici che si toccano e i fumi inebrianti di un buon vino. Il primo appuntamento però, si sa, non è mai facile. Tra gli impacci e gli imbarazzi, lei e lui, impareranno a conoscersi, divertirsi e innamorarsi. Giocoleria, acrobatica ed equilibrismi stupiranno il pubblico in questo spettacolo dal sentore inebriante.

Sabato 7 ottobre ore 21.00

Roberta Paolini

“Home Sweet home”

Ogni mattino in Africa una gazzella si sveglia e sa che deve correre più in fretta del leone. Ogni giorno la casalinga si sveglia e sa che dovrà pulire più veloce dello sporco. Al centro della scena c’è lei: una casalinga o meglio una Supercasalinga, eroina della casa: prove di velocità, sfide tecnologiche, esercizi di precisione per sconfiggere il nemico più acerrimo: lo Sporco impossibile. Una divertente parodia in grado di coinvolgere grandi e piccini: clown, acrobatica, giocoleria, danza, e un pizzico di necessaria follia sono gli ingredienti per questo imperdibile spettacolo

Domenica 8 ottobre ore 16.30

Claudio Madia

“Saltimbanco Clown e Magia”

Domenica 8 ottobre ore 21.00

Duo Jenga: “Dejà vù”

Di e con Gaia Matulli e Jessica Da Rodda

Déja-vù è uno spettacolo comico e poetico che trasporta il pubblico negli “anni ruggenti”, l’era del jazz, dadaismo e surrealismo attualizzati con ironia e leggerezza. Due clownesse molto diverse intrecciano le loro vite tra armonie e disarmonie creando immagini oniriche che affiorano nella mente come dejavù dal sapore retrò. La manipolazione di oggetti quotidiani, che li decontestualizza del loro ruolo, rende intriganti e sorprendenti i giochi che nasce tra queste due assurde figure

Ristorazione aperta da sabato 7, pomeriggio, a domenica 8.

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