La Superlega e le supercazzole moraliste sul calcio. Una disputa grottesca

Fifa e Uefa non sono onlus, hanno bilanci miliardari e negli ultimi anni hanno fatto scelte disastrose per il calcio. Non è uno scontro tra ricchi e poveri, ma tra ricchi e basta

In questa faccenda della Superlega, in cui si fa fatica a stare con la coppia Perez-Agnelli ma anche con tutti gli altri, gli unici “buoni” sono i tifosi e dimostrano di ragionare con lungimiranza, non solo per schieramento o interesse. Renato Bosetti, uno dei responsabili del direttivo curva Nord dell’Inter, ha offerto un’analisi lucida all’Adnkronos:

«Noi pensiamo che con la Superlega vogliano cercare di levare il pallino del denaro dalle mani della Fifa che catalizza tutti i capitali mondo calcio. Si vogliono sedere al tavolo in una posizione di forza. Almeno lo speriamo. Se così non fosse e si andasse fino in fondo, naturalmente saremmo contrari».

La minaccia della Superlega

È il metodo alto-atesino, minacci la secessione per ottenere sempre più prebende. In questo la Juventus è specialista. Nel 2003 Romy Gai, braccio destro di Antonio Giraudo, all’epoca amministratore delegato bianconero, venne fotografato mentre visitava lo stadio “Brianteo” di Monza. Madama minacciava di lasciare Torino. Panico.

Ricordo che dissi al Corriere: tranquilli, stanno solo cercando di strappare al Comune le condizioni migliori per il progetto dello stadio di proprietà. Finì proprio così, come sappiamo, e gli altri club italiani si sono impantanati perché cercano di ottenere pure loro concessioni vantaggiose dalle amministrazioni locali, ma non ci riescono.

Fifa e Uefa non sono onlus

L’annuncio della Superlega potrebbe portare attorno a un tavolo e alla redistribuzione dei cospicui introiti di Champions League. Certo che dovrebbe essere un bell’aumento, perché Jp Morgan è pronta a finanziare il nuovo progetto con 3,5 miliardi di euro. In attesa, l’annuncio della Superlega fa schizzare la Juventus in Borsa. Ecco, di questo parliamo. Di una questione di soldi, di potere, di uno scontro tra ricchi, non di una diatriba tra ricchi e poveri. Qui ognuno cerca di muoversi per favorire il proprio interesse, qui, anche se il presidente dell’Uefa Ceferin è andato un po’ sopra le righe con l’attacco personale ad Andrea Agnelli («la più grande delusione, non ho mai visto una persona mentire così tanto»), ognuno ha il suo sistema di riferimento, il proprio tornaconto. Fifa e Uefa non sono organizzazioni no profit, non sono onlus, sono aziende dai bilanci miliardari che prendono decisioni controverse, come si è visto negli anni.

Se la Superlega, Florentino Perez e Andrea Agnelli sono il “male”, Fifa e Uefa (e tutti gli altri) non sono il bene. In questi anni hanno aumentato il numero delle competizioni e delle partite e venduto il prodotto calcio in tutti i modi possibili, alcuni grotteschi con la Nations Cup. E del Mondiale in Qatar, che per la prima volta nella storia si giocherà dal 21 novembre 2022, che cosa vogliamo dire? Leggiamo una narrazione surreale di questa vicenda, sostenuta anche dai politici. Pure Draghi si è pronunciato.

L’intervento grottesco dell’Ue

Improvvisamente è ricomparsa l’Europa, la grande sconfitta della Brexit, la debole Europa incapace di farsi rispettare sulle questioni cruciali del nostro vivere – a cominciare dal caos vaccini – e che ora fa fronte comune in difesa della Champions League. Grottesco.

L’Europa va in ordine sparso come al solito. Borussia Dortmund e Bayern Monaco sono contrari, il Psg nicchia, ma almeno due squadre francesi sarebbero pronte a entrare nella Superlega. A proposito di Psg, bisognerebbe affrontare il caso del (defunto) fair play finanziario. L’Uefa dichiara guerra alla Superlega, ma ha fallito nel suo grande progetto di riforma. Il Psg con i gasdollari qatarioti ha speso 400 milioni solo per Neymar e Mbappè.

Il sistema calcio è già sbagliato

Si procede a tentoni, si procede secondo il proprio interesse. Questa è la verità. Quello che in molti non sanno è che nel calcio esiste solo la propria convenienza, il momento, le alleanze vanno e vengono e i nemici di ieri sono amici oggi. E l’Atalanta che ha appena battuto la Juventus e che viene indicata come la dimostrazione di un calcio popolare, diverso, meritocratico, si è schierata con gli odiati juventini nelle due questioni più rilevanti della Lega di serie A: a favore di Dazn e firmando la mozione di sfiducia al presidente Dal Pino. Non so come finirà questa faccenda, magari attorno a un tavolo (a tarallucci e vino). Ma una cosa la so. Se la Superlega è sbagliata, è sbagliato anche il sistema calcio, a livello locale ed europeo.

Contrastare la Superlega per difendere la Conference League – la nuova inutile Coppa europea – è fuori da ogni logica. Contrastare la Superlega per tenerci la Lega di serie A dove spadroneggiano Lotito e De Laurentiis? A voi va bene così? Beh, a me no.

@Perri57

Foto Ansa

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