Suonare la batteria per 24 ore di fila e altri record musicali assurdi

Entrare nei Guinness dei primati non è cosa da tutti. Non ci vuole forza e costanza, ma anche saper sopravvivere alla noia. Andrew W. K., musicista e presentatore di Mtv Usa, ha deciso che suonerà per 24 ore ininterrotte la batteria. Nessuno è mai riuscito nell’impresa, per probabili crampi alle braccia. Andrew invece si dice sicuro di farcela, e promette di esibirsi in un negozio di musica. Andrew ha un altro buffo record nel suo curriculum. Aver scritto la canzone nella quale è citata più spesso la parola “party”. Vedremo se saprà bissare.

LUNGHEZZA. Le maratone musicali hanno sempre successo, anche in Italia. Elio e le storie tese sono entrati nella storia per aver cantato la stessa canzone, in tante versioni differenti, per 12 ore di fila. Era l’anno 1990, e la hit incriminata era “Cara ti amo”, lunghissima già nella versione originaria. Ci sono poi record di velocità, come quello del batterista Mike Mangini, capace di arrivare a colpire lo strumento 1247 volte in un minuto. Con l’utilizzo anche dei piedi, i colpi in 15 minuti furono 13222. facile perdere il conto.
Il duo dei White Stripes ha fatto il “concerto più breve del mondo”, suonando solo una nota. Il concerto effettivo si è poi svolto 30 minuti dopo, come promesso, per tranquillizzare i fan già inferociti, per aver pagato a prezzo pieno un concerto da qualche secondo.

Infine i più rumorosi, i Manowar, che hanno detenuto il titolo per decenni. Durante una loro esibizione, il livello dei decibel, 129, che fuoriusciva dagli amplificatori era più di un caccia in fase di decollo. Sono stati recentemente superati dai Kiss, 136 decibel, in Canada. Senza timore di prendere una multa.

Exit mobile version