Sulle tracce di papa Benedetto XVI

Un viaggio alla scoperta dei luoghi in cui crebbe e si formò papa Benedetto XVI. Dalla chiesa di Sant’Oswald, dove Joseph e Georg Ratzinger celebrarono la loro prima messa, al Seminario di San Michele, dove studiarono i due fratelli, sino ad approdare alla casa che li vide crescere

A vederlo in una mattina d’estate qualunque sembra un po’ un paese della Bassa padana. Il sole batte sugli ombrelloni aperti nella piazza principale, quella della chiesa. Anche se qui invece del caffè e del vino si beve birra. Traunstein appare così a chi ci arriva la prima volta. Ordinata e comune. Con la chiesa di Sant Rupert e Maximilian vicino alle ex saline, unica ricchezza del paese fino al 1800, e con la piazza dove c’è tutto il resto, parrocchia compresa. La chiesa di Sant’Oswald, quella, per intenderci, dove Joseph e Georg Ratzinger hanno celebrato la loro prima messa. Oggi è ancora il cuore della città e in più, su di un lato, c’è un cartello con un’insegna insolita in un paesotto della Baviera: Benediktweg, la strada di Benedetto. L’interno è elegantemente tedesco. Con gli altari barocchi tutti orientati come l’altare principale, con un’immagine di Maria con le candele davanti, con un organo magnifico, anzi due organi: uno vicino all’altare e uno su, in alto, sulla balconata.

 

A vederlo sembra magnifico e perfetto. Eppure un grande manifesto spiega che si raccolgono fondi per restaurarlo e a promuove l’iniziativa è niente meno che monsignor Georg Ratzinger. Ai primi di luglio ci sono state due feste in paese. Prima si è festeggiato Rupert Berger. Era uno dei tre ragazzi di Traunstein ordinato il 29 giugno del 1951. Lui la prima Messa l’ha celebrata il primo luglio e così quest’anno la festa a Sant Oswald è stata domenica 3. Nella cittadina è stato parroco per decenni. Un pilastro della comunità. Come ricorda il giornale locale, Traunsteiner Tagblatt, che ha appena compiuto 150 anni. Musica d’organo, coro, e alla fine gli spari a salve dei Landsknechten. Poi tutti nella Stadtplatz a mangiare e ascoltare musica fino a sera. “Ha sempre conservato il suo spirito critico”, dicono di lui. E insieme al parroco attuale riceve i primi 5000 euro per il restauro dell’organo principale. Passano pochi giorni e di nuovo il paese è in festa. Questa volta però senza i protagonisti. Georg e Joseph Ratzinger non ci sono, ma Traunstein dedica una piazza a Benedetto XVI. Di nuovo tutti in piazza, la festa è di tutto il paese.

 

E c’è un altra tappa nel Benediktweg che vale la pena fare. Anzi, due. Con una passeggiata si arriva al Seminario di San Michele. Sembra strano che in una cittadina di quattordici mila abitanti ci sia un seminario per la diocesi, ma siamo in Baviera, nel paese dove nonostante la secolarizzazione le farmacie si chiamano ancora “ Di Maria” o “ Dello Spirito Santo”. Il seminario è un grande edificio bianco dove Joseph e Georg hanno studiato prima e dopo la guerra. E dove il cardinale Ratzinger tornava spesso. L’ultima volta era il 15 gennaio del 2005. Ma le vere radici della famiglia sono in quella casetta ai margini del bosco, con un recinto e qualche fiore davanti, oggi ridotta maluccio, anche se addossata a una casa nuova. Niente cartello della Benediktweg davanti, ma una iscrizione di marmo ricorda chi ci ha abitato. Di quella casa Joseph Ratzinger nella sua autobiografia racconta l’atmosfera resa bella dall’operoso giardinaggio della mamma e dall’industrioso restauro del papà. “Qui dopo tanto peregrinare avevamo finalmente trovato un posto dove ci sentivamo a casa nostra; qui la mia memoria torna spesso riconoscente.”

 

Si, avevano girato per diversi paesi seguendo il papà gendarme e nemico del nazismo. Da Marktl am Inn, a Tittmonig, ad Aschau am Inn. Tittmoning, una strada che è una piazza in stile salisburghese, un fontana con una cicogna che cattura una serpe: la lotta eterna tra passione e ragione. Chissà com’ è rimasta nel cuore di un bimbo di tre, quattro anni questa lotta che invece sembra composta nella teologia dello studioso. Oggi vicino alla casa abitata dai Ratzinger c’è un palazzo che si chiama Benedikt-Palais, è il più nuovo della città. Ma la strada di Benedetto non è completa senza una visita al santuario per eccellenza: Altötting.
E questa sarà la nostra prossima tappa.

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