Mentre il torneo di Wimbledon arriva alle battute finali, Sky pensa bene di inserire in programmazione un film ambientato proprio sui campi da tennis inglesi. Wimbledon è il più che esplicito titolo della pellicola in onda alle 22 su Sky 3D. Cosa abbia fatto per meritarsi addirittura una visione tridimensionale nessuno può dirlo. Nemmeno il tema giustifica cotanta attenzione.
TENNIS. Peter Colt (Paul Bettany) e Lizzie Bradbury (Kirsten Dunst) sono due tennisti. Il primo è a fine carriera ed è arrivato a Wimbledon per chiudere con dignità la sua attività sportiva, mentre Lizzie è una giovane promessa del tennis, piena d’energia e di talento. Tra una partita e l’altra tra i due nascerà l’amore.
Come si fa a stroncare un film già indifendibile di suo? Purtroppo è inevitabile che si spari sulla Croce Rossa. Perché il film di Richard Loncraine è un oggetto strano, quasi non identificato. Una commedia romantica su sfondo sportivo ha bisogno di almeno due elementi per potersi definire tale: una storia d’amore credibile e soprattutto una resa “agonistica” perlomeno credibile.
MEGLIO ALLEN. Invece si assiste a una messa in scena degna del peggiore telefilm per adolescenti, dove uno scambio sul campo da tennis non si vede mai se non da lontano e i due protagonisti tutto sembrano fuorché provetti tennisti. Wimbledon è un pretesto come un altro, se la storia d’amore fosse scoppiata al mare o durante una partita di golf sarebbe stata la stessa cosa. Non c’è nulla, nel film, che possa vagamente restituire l’atmosfera elettrica che si respira in estate a Londra, quando tutto il mondo punta gli occhi sui più forti tennisti al mondo. A riprova del fatto che per portare lo sport al cinema bisogna essere campioni nella cabina di regia, e in questo caso ci troviamo davanti a un esecutore pulito ma privo di qualsiasi intuizione. Meglio affidarsi al vecchio Allen e godersi Midnight in Paris su Premium Cinema Emotion alle 23.07.