Stasera in tv Il paziente inglese, piuttosto vado all’Ikea col risciò

162 minuti di struggimenti esistenziali e sentimentali: decisamente troppi per l'uggioso weekend. Non ce ne voglia lo sfigurato malato

Rai Movie, ore 21.10, il palinsesto dei programmi ci avverte: stasera c’è Il paziente inglese. Ma come, proprio stasera? Ma è venerdì, fuori c’è un tempo da lupi mannari, la settimana è stata uno strazio e in tv c’è Il paziente inglese? Questa è una pellicola da monocromatici martedì, da tenebrosi mercoledì, al limite da insperati giovedì, ma nel weekend quel che è troppo e troppo.

INAFFRONTABILE. Struggersi per un volto sfigurato dietro cui si cela un avvenente Ralph Fiennes non è una pratica affrontabile quando si arriva a casa e si pensa che le preoccupazioni siano da rimandare al lunedì. E invece no, la tv generalista c’impone la visione di un malato sofferente e della sua passione senza fine per una donna sposata. Senza contare l’adorabile infermiera Juliette Binoche che nell’assolata toscana non sa come resistere al fascino dell’artificiere indiano futuro naufrago televisivo (dopo qualche anno passato a bere per dimenticare il film di Anthony Minghella).

ILLIMITATO. Nel 1997 il film ha vinto 9 Oscar, un filino meno rispetto a quanti ne collezionerà il titanico Titanic, ma abbastanza da garantire al film una permanenza pressoché illimitata sulle reti di tutto il mondo. Le disgrazie del povero paziente inglese durano ben 162 minuti, intervallati –  e meno male – dai ricordi di un tempo che fu. Nemmeno la bella riesce a metterci una pezza definitiva, ma del resto anche lei ha i suoi problemi. Morto il fidanzato, morta la migliore amica, non le resta che cadere tra le braccia di un bell’indiano a cavallo di una motoretta. Su tutto il film splende un bel sole, mentre da queste parti ancora niente. Per evitare di abbruttirci ancora di più la giornata, meglio spegnere il televisore e affogare i dispiaceri in un ghiotto piatto di pasta.

@paoladant

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