Smart Susa Valley. Bonifica dell’area dell’ex polveriera militare

Un intervento che comporta un investimento relativamente modesto, in valore assoluto ma non per una realtà locale, di circa 300 mila euro. Con evidente valore simbolico

Da fronte degli oppositori alla nuova Torino-Lione sono continui i riferimenti al consumo di suolo e alla devastazione ambientale. Non è probabilmente un caso, quindi, che la prima ad essere annunciata tra le opere di “accompagnamento sociale e territoriale” (il termine compensazioni è rifiutato anche dai proponenti l’opera ferroviaria) è la bonifica, il recupero e la valorizzazione di un’area da lungo tempo abbandonata. Si trova alle porte di Susa, sulla Statale 24, è quella intorno all’ex polveriera militare. Da decenni in stato di abbandono, non lontana dalla futura stazione internazionale della ferrovia a alta velocità che collegherà Torino con Lione.

Un totale di 7 ettari di terreno saranno suddivisi in 20 orti urbani e 5 lotti di pascolo a disposizione della popolazione: quattro ettari a foraggio e gestiti con la fienagione e il pascolo, altri due ettari di notevole interesse naturalistico saranno lasciati liberi, 3mila mq la porzione destinata agli orti concessi in gestione ai residenti interessati. L’intervento fa parte del programma di opere denominato “Smart Susa Valley” elaborato dall’Osservatorio per il collegamento ferroviario Torino-Lione, d’intesa con la Regione Piemonte e la Provincia di Torino per coordinare la gestione della prima tranche di opere. I lavori sono previsti per la prossima primavera.

Un intervento che comporta un investimento relativamente modesto, in valore assoluto ma non per una realtà locale, di circa 300 mila euro. Con evidente valore simbolico, però. Il sindaco Gemma Amprino ed il presidente della Provincia Antonio Saitta sottolineano che “questa operazione è in tutto e per tutto un’attività economica, con ricadute positive anche sul lavoro”. Significativa la firma dell’intesa per la realizzazione dell’intervento da parte della Coldiretti torinese, l’organizzazione degli agricoltori in passato aveva dimostrato una certa vicinanza al movimento antitreno.

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