E così a sfidarsi alle prossime elezioni saranno Grillo e Berlusconi

I sondaggi segnalano la resurrezione del centrodestra e la vera sfida, dunque, sarà tra i due: un comico e un capo-comico. Un brigante e un brigante e mezzo

Pubblichiamo la rubrica di Pietrangelo Buttafuoco contenuta nel numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti)

A brigante, brigante e mezzo. Tolta di mezzo la sinistra, squagliata tra scissionisti e carrieristi, alle prossime elezioni – a sfidarsi – resteranno in due: Beppe Grillo e Silvio Berlusconi. I sondaggi segnalano la resurrezione del centrodestra e l’unica vera sfida elettorale, dunque, sarà quella tra i due: un comico e un capo-comico. Un brigante e un brigante e mezzo, a dirla senza malizia… E sempre nel buon nome della demograzia, questo lampadario di parola!

«La demograzia, questa parola fatata, questa parola di luce, questa parola alluminata, questo lampadario di parola… questa demograzia che dice… questi uomini con tanto di barba che parlano di questa demograzia… cos’è?» (Peppino De Filippo, “I casi sono due”)

Uno, Berlusconi, è l’usato sicuro. L’altro, Beppe Grillo, è lo spaventevole Pappagone che realizza la profezia di Lenin: mette a punto un programma di governo così perfetto da poterlo affidare anche a una cuoca. O perfino a Di Maio.

E sono peggio dei comunisti, dice Silvio dei CinqueStelle. Aumenta la povertà e aumentano i voti ai CinqueStelle, spiega allarmato Berlusconi. Le persone disperate votano chi promette la rivoluzione, votano contro l’establishment, votano i grillini ma Beppe Grillo – dice il Cavaliere al Giornale – non l’ho mai fatto lavorare a Mediaset perché voleva essere pagato in nero.

Quello, dice Grillo parlando del Cavaliere, ce l’ha coi comunisti perché lui, dentro di sé, è un comunista. Ed è allora una guerra tra comunisti quella di Berlusconi e Grillo. Per questo è sparita la sinistra. L’uno fa dell’altro un irriducibile nemico, ed è il rinfacciarsi reciproco dell’antico spavento: capaci di tutto, i comunisti, anche di mangiarsi i bambini.

A proposito di comunisti. Secondo voi, tra Beppe Grillo e Silvio Berlusconi, chi è quello che se li mangia i bambini? È sempre lì: o lì o là. È la sentenza di Giufà.

Testo tratto dalla rubrica “Olì Olà” in onda su La7 durante Faccia a faccia, domenica in prima serata

@pbuttafuoco

Foto Ansa

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