Serie A: gol, sintesi e highlights della 25ma giornata

La capolista vince senza problemi, il Napoli rimane aggrappato alla vetta battendo la Roma all'Olimpico. L'Inter invece viene fermata da una buona Juve tutto grinta e cuore. Passano anche Lazio e Udinese. Si ferma il Palermo, che cade in casa contro la Fiorentina. Secondo richiamo per Rossi da parte del presidente Zamparini

La capolista vince senza problemi, il Napoli rimane aggrappato alla vetta battendo la Roma all’Olimpico. L’Inter invece viene fermata da una buona Juve tutto grinta e cuore. Passano anche Lazio e Udinese. Si ferma il Palermo, che cade in casa contro la Fiorentina. Secondo richiamo per Rossi da parte del presidente Zamparini. Chissà se ce ne sarà un terzo. In fondo alla classifica importantissima vittoria del Catania in rimonta sul Lecce.

Milan – Parma: 4-0
Basta poco a Ibraimovich per mandare in porta Seedorf (undicesimo assist stagionale), che non sbaglia e porta in vantaggio i rossoneri. Poi centesimo gol in serie A di Cassano e nella ripresa un doppio Robinho (9 gol in serie A) chiudono il match. Parma mai pericoloso.

Roma – Napoli: 0-2
Partita maschia che l’arbitro non dirige proprio benissimo, con delle sviste e dei cartellini – gialli e rossi – che mancano dal referto finale. Il mattatore è sempre lui, il re di Napoli, Edinson Cavani, 20 gol in campionato.

Palermo – Fiorentina: 2-4
Secondo Zamparini è tutta colpa di Delio Rossi e degli schemi difensivi che insegna ai suoi giocatori. Di fatto, i rosanero gettano alle ortiche altri punti. In vantaggio passano proprio loro grazie al decimo gol del Flaco Pastore. Pareggio di Gilardino e nuovo vantaggio palermitano con Nocerino. Pareggia Camporese per i viola. Il vantaggio arriva con autogol di Bovo che fa esplodere i tifosi fiorentini. E la partita si chiude con il quarto gol messo a segno da Montolivo. Mutu al rientro dal primo minuto.

Bari – Genoa: 0-0
Il nuovo Bari di Mutti non torna a vincere, ma nemmeno perde. Il Genoa conferma i problemi in attacco. Un pareggio che serve poco a entrambe le squadre.

Brescia – Lazio: 0-2
La Lazio torna a vincere e rimane in scia di Napoli e Milan. Vantaggio con Gonzal e raddoppio del gigante Kozak.

Cagliari – Chievo: 4-1
Il Cagliari sembra non soffrire troppo la partenza di Matri. Contro il Chievo ne fa quattro: Conti, Contini e doppietta di Nenè. Poi il francese Thereu rende meno amara la sconfitta.

Catania – Lecce: 3-2
La squadra di Simeone deve cercare di vincere per dare ancora speranza a questa stagione. Passa in vantaggio con Silvestre, poi il Lecce nel secondo tempo ribalta il risultato con con Jeda e Munari. Quando ormai sembra tutto finito Lodi pesca due jolly su calcio di punizione e il Catania raggiunge il suo obiettivo.

Cesena – Udinese: 0-3
Cesena sempre più in pericolo. Contro l’Udinese crea tante occasioni da gol ma non ne realizza nemmeno una. Apre le danze il solito Di Natale. Raddoppia Inler e chiude i conti ancora il Totò nazionale (18 gol) che resta così attaccato a Cavani per la classifica capocannonieri.

Sampdoria – Bologna: 3-1
Il Bologna è la squadra più in forma. La Sampdoria, davanti al suo pubblico, è obbligata a vincere. Gira tutto bene: punizione di Palombo e vantaggio blucerchiato. Poi Gastaldello firma il raddoppio e Maccarone in contropiede piazza il tris. Gol della bandiera di Paponi.

Juventus – Inter: 1-0
L’Inter applica un gran possesso palla, ma le sue azioni sono lente e sterili. Così alla prima occasione la Juve passa: liscio di Cordoba e colpo di testa vincente di Matri che batte un incolpevole J.Cesar. Nel secondo tempo Matri ha altre due occasioni che però non conclude a rete. A questo punto i nerazzurri si svegliano e creano 3/4 palle gol: Eto’o, respinto benissimo da Buffon; Sneijder, ribattuto da Pandev; Eto’o traversa a porta vuota; Eto’o liscia la palla solo davanti al numero 1 bianconero. Gli ultimi 30 minuti la Juve gioca praticamente in 10. Matri in uno scontro di gioco si fa male al costato e praticamente smette di correre. Tuttavia Delneri preferisce sostituire Toni (con Iaquinta), e poi i centrocampisti Melo e Marchisio con Sissoko e Pepe. Una mossa senza senso visto che Matri pur stringendo i denti non è più riuscito a correre.Triplice fischio dell’ottimo Valeri, tripudio sugli spalti e sogni di remuntada nerazzurra quasi agli sgoccioli.

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