Secondo un rapporto americano il 61 per cento dei malati di Aids sono omosessuali

Il Centro per la prevenzione e il controllo dell'Hiv analizza i numeri di 46 Stati. Il rischio di infezione fra la popolazione omosessuale è di 150 volte superiore rispetto a quella eterosessuale

Aumentano i malati di Aids negli Stati Uniti. A rivelarlo con dati imbarazzanti e in controtendenza rispetto alla leggerezza con cui solitamente si parla dei rapporti omosessuali, è il Centro per la prevenzione e il controllo dell’Hiv degli Stati Uniti. Il centro ha pubblicato quelli relativi al 2010 provenienti da 46 Stati e da 5 territori dipendenti dagli Usa.

I CASI. Le nuove diagnosi sono circa 48 mila. Di queste 8.800 sono relative a uomini che hanno contratto il virus tramite rapporti sessuali con una donna, 8.800 sono donne che hanno avuto rapporti sessuali con un uomo, 5.481 i casi legati all’uso di droga e 47 seguiti a trasfusioni o contagi prenatali. Il dato “scomodo” viene però dai contagi legati ai rapporti omosessuali che salgono addirittura 29.194, rappresentando così il 61 per cento del totale dei nuovi malati. Il Centro per la prevenzione dell’Hiv ha così calcolato che il rischio di infezione fra la popolazione omosessuale è di 150 volte superiore rispetto a quello fra i maschi che hanno rapporti eterosessuali.

LA SIFILIDE. Ma l’Aids non è la sola malattia in crescita. Analizzando i numeri legati alla diffusione della sifilide il Centro americano ha dichiarato che il tasso di diffusione è di 46 volte maggiore fra gli uomini che hanno rapporti con altri uomini rispetto ai maschi eterosessuali. Tasso che diventa di 71 volte più grande rispetto all’incidenza della sifilide fra le donne.

AD AMMALARSI SONO I GIOVANI. Se si estende agli ultimi 20 anni l’analisi è ancor più preoccupante. Infatti, le cifre analizzate dicono che in questo arco di tempo la popolazione gay è raddoppiata incrementando la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili. Un’altra analisi del Centro per la prevenzione e il controllo del giugno di quest’anno dice di più: secondo i dati, fra il 2006 e il 2009 il numero di infezioni per persone omosessuali rimaneva stabile. Ma, nello stesso periodo, se si va ad analizzare il dato inerente ai giovani si nota una crescita del 34 per cento ((che diventa 48 se si prendono in considerazione solo gli afroamericani tra i 13 e i 29 anni).

@frigeriobenedet

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