Sat-7, una tv cristiana in Medio oriente che piace anche ai musulmani

Testimoniare Gesù Cristo e «creare un’ambiente che sia meno ostile nei confronti dei cristiani» sono gli obiettivi della tv che trasmette a milioni di persone in Medio Oriente e in Nord Africa.

C’è una televisione cristiana che parla arabo, farsi e turco. “Making god’s love visible” è il suo motto. È gratuita: per accedervi basta l’antenna satellitare. Si tratta di sat-7, una rete televisiva con cinque canali, che trasmette in Europa e in ventidue paesi del Medio Oriente e del Nord Africa. Ne scrive oggi Fausto Biloslavo sul Giornale.

La rete televisiva, fondata da Terence Ascott, vive grazie a finanziamenti di associazioni, aziende, chiese e donazioni individuali. Di spettatori abituali ne ha sette milioni, ma nel 2011 è arrivata addirittura a quindici. «La tv sta in piedi grazie alle chiese cristiane nei Paesi dove trasmette», scrive Biloslavo, «a cominciare dall’Egitto, patria dei copti, dove ha un’audience di 2-3 milioni di persone. Ogni anno vengono raccolti 12 milioni di dollari in donazioni e dall’Italia Sat- 7 viene appoggiata dalla storica organizzazione cristiana “Aiuto alla chiesa che soffre”».

Nata nel 1995 come organizzazione no profit, Sat-7 ha sede a Nicosia, sull’isola di Cipro, e la sua missione principale è quella di fornire alle chiese e ai cristiani del Medio Oriente e del Nord Africa l’opportunità di testimoniare Gesù Cristo. Altri obiettivi, scrive Biloslavo, sono quelli di «creare un’ambiente che sia meno ostile nei confronti dei cristiani» e di raggiungere «non solo il pubblico della minoranza che crede in Gesù, ma pure i musulmani». «Un compito arduo in una regione vasta e a maggioranza islamica, dove vivono più di 200 milioni di persone e dove già trasmettono oltre trecento televisioni. Finora però il nostro impegno sta dando i suoi frutti», ha spiegato Kurt Johansen il direttore dell’ufficio europeo di Sat- 7.

L’80 per cento del palinsesto viene prodotto in Medio Oriente: «Il cavallo di battaglia – scrive Biloslavo – è rappresentato da film e documentari ispirati a episodi biblici», seguitissimi in Medio Oriente. Sat-7 non affronta temi di carattere politico, né questioni interne al mondo arabo, «e quando dobbiamo trattare argomenti controversi, come il ruolo della donna», ha affermato Kurt Johansen, «siamo sempre molto attenti a non urtare la sensibilità dello spettatore».

«Nonostante le buone intenzioni», conclude Biloslavo, «per molti una tv cristiana rimane una spina nel fianco. Specie se vista da milioni di persone».

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