Sanzioni Russia. Snaidero: «L’export nel settore legno-arredo vale un miliardo. Perderlo sarebbe catastrofico»

«A differenza dei big di altri paesi noi non possiamo aggirare le sanzioni, e il mercato interno è in crisi nera». Intervista al presidente di FederlegnoArredo mentre si attende l'arrivo di Putin e Poroshenko a Milano, «un segnale di distensione»

È stato calcolato che embarghi e sanzioni reciproci fra Occidente e Russia danneggeranno l’economia italiana per 3 miliardi di euro entro la fine dell’anno. Le industrie agro-alimentari contano già 1 miliardo di danni. Anche altri settori sono stati colpiti, se pur indirettamente. «La situazione non è allarmante, ma la crisi sta creando enormi difficoltà anche a noi», conferma a tempi.it Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo. «Il nostro settore non è sotto embargo ma le sanzioni finanziarie contro la Russia ci stanno penalizzando».

In che modo la crisi ucraina sta danneggiando il settore del mobile e dell’arredamento?
A causa del blocco delle transazioni, c’è una grande difficoltà per tutti gli esportatori italiani in Russia. Altri paesi, come Cina, India e Brasile, stanno entrando nel mercato. Aumenta la competizione. Il nostro unico vantaggio è dato dal rappresentare un’eccellenza nel panorama internazionale. Il “made in Italy”, il grande design, è molto apprezzato dai russi.

Qual è lo svantaggio per le aziende italiane, in questo momento?
Molte delle nostre aziende sono piccole e medie imprese a conduzione familiare radicate sul territorio. La nostra “debolezza” è che a differenza dei grandi gruppi di altri paesi e delle multinazionali non possiamo aggirare le sanzioni. Attualmente mi trovo a Mosca anche per questo. Stiamo cercando di trovare soluzioni ai problemi finanziari, con l’aiuto di Unicredit, e per dare una mano alle imprese italiane.

A Mosca è in pieno svolgimento la settimana del mobile. Voi siete presenti con il Made Expo e i saloni WorldWide. Come sta andando?
Molto bene, nonostante l’attuale situazione complicata. All’evento fieristico è in vetrina il meglio dell’arredo-casa presentato al Salone del Mobile di Milano nella scorsa primavera. Sono presenti 540 aziende espositrici, di cui 460 italiane. La grande affluenza dimostra che per i buyers russi quella del mobile è un’eccellenza italiana. Il Made Expo, poi, rappresenta una novità importante: ci siamo aperti anche all’architettura di interni per dare un’opportunità in più alle nostre aziende. Si tratta di una esperienza utile, viste le difficoltà del mercato interno, una grande vetrina per il meglio della produzione italiana di finiture per l’edilizia e sistemi per le costruzioni.

Quanto vale la Russia per il suo settore?
Vale 1 miliardo di euro, il 10 per cento delle esportazioni. Per noi, è un mercato assolutamente strategico. Perdere la Russia sarebbe drammatico, catastrofico, anche perché la situazione del mercato interno è difficilissima. Fortunatamente l’altroieri nella legge di Stabilità il Consiglio dei ministri ha rinnovato il “bonus mobili”.

Dopo le sanzioni occidentali, le istituzioni russe hanno cambiato atteggiamento nei vostri confronti?
Siamo in rapporti ottimi con le istituzioni russe. E poi sono abbastanza ottimista. Stanno arrivando segnali di distensione, come dimostra la presenza del presidente Vladimir Putin al vertice euroasiatico a Milano. Speriamo in bene.

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