Sanremo, alla ricerca della canzone perduta

La corsa del Festival più famoso d'Italia si prospetta durissima: la serata inaugurale se la vedrà con la concorrenza di Milan-Tottenham, senza contare che venerdì il “gruppo Morandi” farà i conti con il “gruppo Bisio” di Zelig. 
Speriamo nella musica. Domani, su tempi.it, vi racconteremo le nostre impressioni di abbonati rai

Puntuale, come l’assenza di un congiuntivo in un discorso di Antonio Di Pietro è arrivato il Festival di Sanremo, popolare rassegna di italiche canzoni, gara crudele fatta di eliminazioni ingiuste e vittorie pilotate, assurta negli ultimi vent’anni a mero prodotto televisivo, nel quale la musica ha rischiato più volte di passare in secondo piano.


Nella storia infinita del Festival, infatti, le giurie, di diversa composizione, sono state responsabili di eliminazioni di debuttanti che sono poi diventati grandi protagonisti del cantautorato nazionale (vi dicono qualcosa nomi come Battisti, Vasco Rossi, Zucchero?), hanno consacrato alla vittoria meteore che sono durate lo spazio di un mattino (i Jalisse!).


Bisogna dare atto, però, che la ribalta sanremese è stata anche trampolino di lancio e ha dato maggior lustro in carriera ad artisti come, partendo dagli inizi, Modugno, Cinquetti, Celentano, Zanicchi, Dalla, Ramazzotti, Ruggeri, Mannoia, Giorgia, Pausini, Elisa e pochissimi altri, rimasti nell’immaginario collettivo.


Dopo una forte crisi di identità, durata più di quindici anni (1975–1990), con il ritorno dell’orchestra “live”, gli organizzatori non mancano mai di parlare di riscossa delle canzoni, ma immancabilmente, la gran parte dei brani cade nel dimenticatoio in poco tempo; e ogni anno ci si domanda se valga la pena che il Festival di Sanremo sopravviva a se stesso, domanda che si reitera, però ad ogni edizione successiva. 
E’ una specie di inerzia che spinge a non chiudere definitivamente questo baraccone, che, ultimamente, regge di più su polemiche e gossip che sulle note del pentagramma: anche questa edizione non è da meno e l’attesa per l’ascolto delle canzoni è nettamente inferiore a quella dell’arrivo dei fidanzati delle “testimonial” Belen & Elisabetta.


Segnaliamo che le cronache di questi ultimi giorni di preparazione raccontano di un’atmosfera meno pomposa, rassegnata a fare i conti con la crisi politica e sociale, con l’invadente attualità che è difficile tener fuori dalla porta, tanto che il palinsesto RAI punta, con forza inedita, alla concorrenza interna, attraverso la concomitante messa in onda di “Ballarò” e “Annozero”, che in altri tempi avrebbero saltato un turno, ma che ora potrebbero riservare sorprese, per l’Auditel, epocali.


Inoltre, almeno per la serata inaugurale, il pubblico sportivo sarà assorbito dalle prodezze di Ibra&Co nella sfida al Meazza in Champions League contro il Tottenham, senza contare che venerdì il “gruppo Morandi” farà i conti con il “gruppo Bisio” di Zelig (che comunque, come abbiamo già segnalato in questa rubrica, è in grande crisi involutiva). 
Non ci resta, quindi, che sperare nella musica, che possa finalmente darci buone vibrazioni, ed è per questo che domani su tempi.it, vi racconteremo le nostre impressioni di abbonati rai, alla ricerca della canzone perduta.

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