Roberto Vecchioni, dopo Sanremo un disco di canzoni d’amore

Il professore Roberto Vecchioni torna con un nuovo disco, che contiene tre brani inediti, alcune cover e una selezione tra le sue più belle canzoni d'amore. Il tutto permeato da un'atmosfera malinconica che ci restituisce la bellezza della produzione autoriale italiana

Chissà se porterà bene a Roberto Vecchioni tutto il clamore e l’esposizione mediatica dopo la vittoria al Festival di Sanremo. Sicuramente non difetta di esperienza il quasi settantenne professore-cantautore grazie ai suoi quarant’anni di onorata carriera nella discografia italiana; purtroppo, però, tirato dalla giacchetta dai tanti programmi televisivi d’intrattenimento e di approfondimento politico, il Nostro rischia di diventare prigioniero di una militanza politica, icona immaginifica di una precisa parte partitica che pur di acquistare nuovi aderenti si aggrappa come parassita, vogliosa di etichettare e di appropriarsi anche dell’arte popolare della canzonetta.

E’, questo, un meccanismo perverso che in Italia è spesso usato, pensando così di assomigliare alla tradizione civile degli Stati Uniti d’America, dove gli artisti si espongono politicamente, con la differenza che oltre oceano i valori fondamentali sono condivisi, mentre da noi la politica è troppo pervasa da categorie delegittimanti l’avversario. Pensiamo, comunque, che sia profondamente sbagliato e scorretto per qualsiasi partito e movimento politico, appropriarsi inopinatamente di musiche e canzoni, riducendo così l’arte e la poesia, che devono essere di tutti, a sigle e inni promozionali, strumentalizzandone il senso: parafrasando un famoso slogan, la musica sia separata dalle opinioni.

In questo caso, lo sgamato Vecchioni, pur non nascondendo le sue legittime simpatie politiche, si è apprestato a rilasciare interviste, dall’”Avvenire” all’”Unità” nelle quali rivendica la sua immagine “bipartisan” di puro autore ed esecutore di canzoni rivolte al grande pubblico. Roberto Vecchioni è un onesto artigiano delle sette note e uno dei pochi cantautori rimasti in circolazione a scrivere testi con un certo spessore umano; soprattutto in questi anni, alcune vicissitudini personali, lo hanno portato a riflettere sul rapporto dell’uomo con il mistero della vita, in modo appassionato e non scontato. La sua ultima produzione parla di questa ricerca, (dov’erano il Partito e la retorica dello show televisivo, quando, in questi mesi, Vecchioni è stato in tourneè con un ensemble di archi a presentare serate fatte di canzoni e poesie?) e il nuovo album continua su questi binari: tre inediti, tra i quali naturalmente la canzone di Sanremo, alcuni ripescaggi dall’abbondante catalogo, con unico tema: l’amore. Quello, privilegiato, tra uomo e donna, oltre a quello alla propria terra e alla propria comunità.

Tutto il cd è permeato da un’atmosfera malinconica, ben supportata da arrangiamenti molto orchestrali, nel solco della tradizione di quella canzone d’autore capace di rimanere nell’immaginario collettivo, scevra di impalcature intellettualistiche. Il risultato sarà molto apprezzato da un pubblico che si avvicina agli “anta”, difficilmente un giovanissimo potrà essere coinvolto nel progetto, che comunque ha una sua rigorosa dignità e ha solo bisogno di non essere ascoltato con superficialità, cosa, che con la frenesia dei nostri tempi è sempre più difficile esigere.

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