Ristretti orizzonti replica al ministro Orlando: «In carcere 21 mila presunti innocenti»

Il Guardasigilli aveva parlato di «diecimila detenuti in attesa di giudizio in carcere, dimezzati rispetto al 2009». Ma stando ai dati del Dap non è così

Il centro studi di Ristretti orizzonti, dedicato al carcere, corregge il ministro della Giustizia Andrea Orlando, che ieri mattina nel corso della trasmissione “La Telefonata” di Maurizio Belpietro aveva dichiarato: «Oggi ci sono 10 mila detenuti in attesa di giudizio, dimezzati rispetto al 2009». Per Ristretti orizzonti «i dati sono sbagliati». Mancano solo 27 giorni alla scadenza delle prescrizioni della Corte europea dei diritti dell’uomo all’Italia sull’emergenza carceri, ma i correttivi fin qui apportati dai vari esecutivi sembrano insufficienti.

21MILA PRESUNTI INNOCENTI. Il centro studi ha elaborato i dati dello stesso Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (che dipende dal ministero della Giustizia) tra il 31 dicembre 2009 e il 30 aprile 2014, evidenziandoli nella tabella a sinistra. In effetti nessuna delle cifre sembrerebbe corrispondere. Oggi risultano esserci 10.389 detenuti in attesa del primo grado di giudizio, ma il totale di quelli che aspettano dietro le sbarre una sentenza definitiva sale a 21.324 persone, di cui 5.589 sono quelli che attendono sentenza d’appello e 3.877 una sentenza di Cassazione.

IL CONFRONTO CON IL 2009. I dati del 31 dicembre 2009, riferiti a tutto quell’anno solare, parlano di una situazione sicuramente più grave, ma che oggi non è stata ancora dimezzata. Nel 2009 erano in attesa di giudizio complessivamente 29.735 detenuti, di cui ben 14.367 in attesa di una sentenza di primo grado, 8 mila detenuti in Appello, e 5 mila detenuti in Cassazione.
Da allora ad oggi, secondo il calcolo di Ristretti orizzonti, la variazione tra i detenuti in attesa di primo giudizio in carcere è stata del -27,7 per cento, mentre quella sul totale dei detenuti in attesa di giudizio del -28,3 per cento. Si sono registrati miglioramenti in particolare sul fronte della diminuzione di misure cautelari anche per i detenuti ancora in appello oggi al -34 per cento rispetto al 2009.

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