Riotta e un Faro per la famiglia

Enogastronomia politica

La lucidità di Gianni Riotta, condirettore della Stampa, è stata esemplare. Sul numero di mercoledì 12 maggio ha commentato i risultati di un’indagine svolta da Explorer-la Stampa sulla famiglia italiana. Ne è venuto fuori un quadro agghiacciante: “Le italiane e gli italiani non vogliono bambini per egoismo e sfiducia (‘Vogliamo goderci la vita’). Il Paese – dice Riotta – rischia l’estinzione nel giro di poche generazioni, e si preoccupa per la settimana bianca, a rischio se arriva un bebè. È il più grave problema italiano… Un paese col futuro a perdere: dovrebbe essere il tema più dibattuto dai politici – incalza ancora l’acuto giornalista – Non sarà così, ovviamente. Il vuoto di direzione è handicap grave per un Paese che sembra voler solo invecchiare. Senza rogne e senza gioie”. Ma, dietro a tutto questo si nasconde tanta insicurezza, che scema nel rifiuto di assumersi una responsabilità. Non avremmo mai creduto che il “potere” riuscisse a rincoglionirci in modo tale che anche la famiglia – caposaldo di ogni civiltà – è destinata sbriciolarsi, insieme a una Nazione, sempre più multietnica, sempre meno italiana. Del resto viviamo anche in un Paese dove gli sgravi fiscali alla famiglia – tanto per dire come la pensa un Governo – sono di poche centinaia di mille lire, contro i 9 milioni che – ad esempio – eroga la Germania per il primo figlio. A Gianni Riotta, che non mi risulta astemio – vivaddio – come senz’altro sono certi ministri delle Finanze privi di lucidità mentale o semplicemente di buon senso italico, voglio dedicare un vino siciliano, là dove la tradizione è più tenace, tanto che anche la vite, come la famiglia, dà i suoi frutti duraturi e inaspettati. Si chiama “Faro Palari” (Azienda Palari – Messina tel. 090/694281) ed è un rosso avvolgente che sa di marasca e frutti di bosco. Un vino intimamente figlio di quelle terre (le uve sono in nerello mascalese, nerello cappuccio e calabrese), rotondo, ampio, con una sensazione in bocca che ricorda il velluto e il sole di Sicilia, concentrato in quei tannini dolci. Dopo un bicchiere vien quasi voglia di dire che la vita è bella. E non sarà un film o lo spettacolo della routine di tutti i giorni dove nulla accade. Questa l’avrete detta proprio voi. (massolon@tin.it)

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