Riforma università: gli scontri che il Corriere non vuole raccontare

Nella giornata di ieri, da Milano a Palermo, scuole paritarie sigillate, questura e comuni presi a sassate, scontri con la polizia, auto danneggiate, "palazzi del potere" assaltati, ferrovie bloccate da gruppi di studenti. Ma per il Corriere della Sera va tutto bene, «nulla a che vedere con la settimana scorsa». Ma le immagini parlano chiaro

Scontri a Genova, Milano, Napoli, Torino e Palermo. Disagi a Roma. La protesta degli studenti contro la riforma dell’università che verrà approvata oggi dal Senato non è sfociata, come lo scorso 14 dicembre, in episodi di violenza inaudita ma non è stata neanche così tranquilla come il Corriere della Sera vorrebbe tanto far credere.

Il quotidiano di via Solferino racconta la manifestazione “pacifica, colorata e ironica” di Roma
senza dare troppo peso ai disagi causati alla capitale e senza sottolineare la gravità degli scontri avvenuti nelle altre città. Così, scrive il Corriere, la marcia degli studenti «invade la periferia romana, blocca per qualche ora la tangenziale e l’autostrada per l’Aquila», ma non fa niente. Se poi «dieci giorni fa la protesta degli studenti si era mescolata alle varie anime  che contestavano il governo Berlusconi», «stavolta la manifestazione si concentra sulla riforma dell’Università». I cori cantati dai ragazzi, del resto, riguardano prettamente l’università: «Guarda che succede a votà Silvio, guarda che succede, guarda che succede a votà Silvio», e anche «Tutta nostra la città, questa notte Silvio piangerà», e ancora «Portace, portace, portace a mignotte, o Silvio portace a mignotte» e infine «Ci scusiamo per il disagio» anche se per il Corriere non c’è stato nessun disagio. Anzi.

Poi però, sul finale dell’articolo, il giornale riconosce che «qualche momento di tensione c’è stato in altre città» ma, si affretta a specificare, «nulla a che vedere con la settimana scorsa». A Milano hanno solo sfondato il cordone degli agenti, cercato di sigillare qualche decina di scuole paritarie, tentato di forzare l’ufficio del rettore dell’Università degli Studi di Milano, Enrico Decleva. Cose da nulla. «Scontri più seri a Palermo» e a Genova, dice il giornale, dove i manifestanti hanno lanciato sassi e altri oggetti contro la questura, mentre nella città ligure la redazione del Secolo XIX è stata assaltata. Ma, si affretta ancora il Corriere, «sono gesti isolati, subito condannati dagli organizzatori».

Tutto bene quindi. Il Corriere si dimentica solo di dire che a Napoli gli studenti hanno occupato i binari della stazione Centrale,
danneggiato qualche macchina della polizia e bloccato il porto. A ben vedere, si scorda anche di parlare di Torino, dove i manifestanti hanno fatto un’incursione a colpi di uova e ortaggi contro la sede del Pdl, poi, con l’obiettivo di assaltare “i palazzi del potere”, uova farina e fumogeni anche contro la Mondadori, un blitz all’agenzia della banca Mediolanum e qualche occupazione di università. Niente di che insomma.

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