Rassegna stampa/2 Tornielli (Giornale): «Impressionante il dispiegamento di forze della magistratura, ma Berlusconi non ha usato prudenza»

Andrea Tornielli legge per Tempi le notizie più importanti del giorno: «La Chiesa ha già denunciato lo squallore ma è anche preoccupata per il paese; l'iper-attenzione della magistratura verso il premier è impressionante; non tutti possono fare la morale a Berlusconi, ma lui non è stato prudente»

Andrea Tornielli, vaticanista del Giornale, ha selezionato per Tempi le notizie più interessanti della giornata: «Sul nuovo scandalo che coinvolge il premier, il caso Ruby, la Chiesa ha già parlato, ha denunciato lo squallore che si profila ma si è anche detta preoccupata per la stabilità del paese; c’è stato un dispiegamento enorme di forze da parte della magistratura; non tutti possono fare la morale a Berlusconi, ma in questo caso è mancata la prudenza».


Oggi Corriere della Sera e Fatto Quotidiano chiedono alla Chiesa di intervenire e pronunciarsi sul cosiddetto “caso Ruby”.

Mi sorprende questa richiesta. Avvenire e il Sir hanno già parlato, mi sembra, senza alcuna indulgenza verso lo scandalo che riempie le pagine dei giornali. Ma, dato che la Chiesa non è coinvolta nelle beghe di partito, hanno anche manifestato preoccupazione per la stabilità e la governabilità del paese in un momento difficile della sua storia. Quello che emerge dal caso Ruby è triste e squallido, ma cosa dovrebbe fare la Chiesa? Si vorrebbe un discorso del Papa indirizzato a Berlusconi nel quale si ricorda che andare con le prostitute è peccato? Curioso che questa richiesta arrivi da chi poi è sempre pronto a denunciare l’ingerenza del Vaticano nella politica italiana…E poi qui bisogna parlare del risvolto pubblico che ha tutta questa triste vicenda, e non dei peccati personali.


Berlusconi ieri in un videomessaggio ai Promotori della Libertà si è difeso dalle accuse e ha puntato il dito contro la magistratura, denunciando diverse irregolarità.

Rispondo citando la nota del Sir che afferma che da quando c’è Berlusconi, la politica italiana è stata paralizzata dal conflitto tra lui e la magistratura. Io non mi intendo di questioni giurisprudenziali, però mi ha impressionato il dispiegamento davvero massiccio di forze messo in campo per indagare Berlusconi. Spero davvero che la legge sia uguale per tutti, e mi auguro che la stessa attenzione che è stata riservato a Berlusconi sia riservata anche ai reati di cui siamo vittime noi cittadini normali.


In un editoriale sul Foglio, Giuliano Ferrara accusa quei benpensanti che adesso puntano il dito contro l’immoralità di Berlusconi, ma che fino a ieri «rampognavano chi osasse criticare la liceità di tutte le voglie».

L’accusa di Ferrara è come al solito molto intelligente e sono d’accordo: non tutti hanno le carte in regola per fare dei sermoni sull’etica. Ritengo anche, però, che la morale esista e ci sia e che non si possa invocare il moralismo per giustificare qualsiasi cosa. Il buon governo è fondamentale per giudicare un politico, ma non dimentichiamo che in questo caso è venuta meno una qualsiasi prudenza. Le Procure peccano di iper-attenzione nei confronti del Cavaliere, ma sarebbe sbagliato liquidare tutte le critiche con la parola “moralismo”. Non è moralismo affermare il valore della coerenza né ricordare che chi rappresenta le istituzioni deve mantenere decoro e sobrietà confacenti.

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