Rassegna stampa/2 Imberti (Tempo): «Caso Ruby: i pm hanno ancora altre carte da scoprire»

Nicola Imberti legge per Tempi le notizie più interessanti della giornata: «Il gruppo dei responsabili rimetterà equilibrio nelle Commissioni tra maggioranza e opposizione; se la Bicamerale boccia il federalismo salta tutto, ma nessuno vuole il voto; sul caso Ruby c'è dell'altro, ma i pm non l'hanno ancora rivelato»

Nicola Imberti, cronista politico del Tempo, ha selezionato per Tempi le notizie più importanti di oggi: «Il gruppo dei responsabili rimetterà equilibrio nelle Commissioni tra maggioranza e opposizione; se la Bicamerale boccia il federalismo salta tutto, ma nessuno vuole il voto; sul caso Ruby c’è dell’altro, ma i pm non l’hanno ancora rivelato».

Ieri è nato il nuovo gruppo parlamentare “Iniziativa responsabile”, «la terza gamba» della maggioranza di governo.

In molte commissioni i numeri sono favorevoli all’opposizione dopo l’uscita di Fli dalla maggioranza. Un gruppo, che deve essere composto da almeno 20 deputati, ha diritto alla rappresentanza in Commissione, per questo sono nati i responsabili: per riequilibrare le forze nelle Commissioni. Infatti, in Aula, bene o male abbiamo visto che il governo se la cava. Il problema è far passare senza stravolgimenti i provvedimenti. Dei 21 deputati, 19 avevano votato la fiducia il 14 dicembre, mentre due sono del Pdl. Tutto questo significa che il governo non alza bandiera bianca ma decide di andare avanti.

Bossi dichiara: «O federalismo o voto». Entro il 26 gennaio la Bicamerale deve dare il suo parere sul primo decreto attuativo del federalismo. Le opposizioni hanno chiesto una proroga, pena la bocciatura.

Chi affossa il federalismo poi deve prendersi la responsabilità di quello che succederà dopo. Entro il 26 il presidente Mario Baldassarri (Fli) deve esprimersi e se boccia il federalismo salta tutto. Però nesuno vuole farlo perché nessuno è in grado di garantire una alternativa dopo l’eventuale crisi. Quindi, non succederà nulla. Piuttosto, dopo il 26 gennaio il gruppo dei responsabili potrebbe diventare un polo di attrazione per gli scontenti dei vari partiti.

Caso Ruby, i quotidiani continuano a pubblicare stralci di intercettazioni tra diverse donne che hanno partecipato a festini in casa del premier Silvio Berlusconi.

Le carte uscite sono inconsistenti sul piano delle accuse processuali. E’ difficile se non impossibile dimostrare le accuse di «concussione» e «prostituzione minorile». Tutti sono preoccupati, piuttosto, che ci sia dell’altro. Sicuramente ci sono intercettazioni del presidente del Consiglio, i pm le hanno. Bisognerebbe vedere qual è il contenuto ma per diffonderle ci vuole il permesso della Giunta. La paura più grande è che l’inchiesta su Ruby Rubacuori sia solo uno specchietto per le allodole: Berlusconi ha detto che è dal gennaio 2010 che la sua casa è sotto controllo, ma il caso Ruby è scoppiato solo a maggio 2010. Perché in quei 5 mesi la casa era sotto controllo? Bisogna capire che cosa non è ancora uscito e tutti lo aspettano.

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