Rassegna stampa/1 Legittimo impedimento, Berlusconi: «Sono sereno, processi ridicoli»

Ieri la Corte Costituzionale si è espressa sul legittimo impedimento con 12 voti a favore e 3 contrari, legge approvata a marzo che congela i processi al premier e ai ministri per 18 mesi. I processi del premier proseguiranno e saranno i giudici a valutare caso per caso se esistono motivi di legittimo impedimento. Berlusconi da Belpietro: «Sono processi assolutamenti inventati, ridicoli, grotteschi. Intanto io ho assicurato davanti a tutti che questi fatti non esistono. Non ci sono fatti che possono rendere possibili una condanna»

Ieri la Corte Costituzionale si è espressa sul legittimo impedimento, legge approvata a marzo che congela i processi al premier e ai ministri per 18 mesi. I giudici con 12 voti a favore e 3 contrari hanno parzialmente bocciato la legge, rilevando questioni di illegittimità e incostituzionalità in due commi dell’articolo 1. I processi contro Silvio Berlusconi, dunque, ripartiranno e saranno i giudici a valutare caso per caso se esistono motivi di legittimo impedimento, per cui il premier è impossibilitato a presentarsi alle udienze.

“Alla fine un compromesso che non spaccasse a metà la Corte è stato trovato,
riconoscendo comunque il principio che premier e ministri a causa della loro funzione hanno dei motivi specifici (rispetto agli altri cittadini) per non presentarsi in udienza. Ma al tempo stesso l’impedimento non sarà automatico e sarà il giudice a valutare di volta in volta se è giustificata l’assenza in udienza. I parametri costituzionali violati dalla legge, secondo la Consulta, sono gli articoli 3 (uguaglianza) e 138 (mancato uso della legge costituzionale) della nostra Carta” (Corriere, p. 2).

Per la Corte Costituzionale sono “oggetto specifico di legittimo impedimento per premier e ministri le attività proprie dell’esecutivo.
E questo continuerà ad avvenire secondo l’ampia definizione datane dalla legge 51 e cioè «le relative attività preparatorie e consequenziali, nonché ogni attività comunque coessenziale alle funzioni di governo», compresa la preparazione dei consgili dei ministri e degli incontri internazionali” (Corriere, p. 2).

Ieri il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha espresso soddisfazione nei confronti della sentenza, guardando il bicchiere mezzo pieno:
«L’impianto della legge è stato riconosciuto, il principio è stato fatto salvo. Non mi aspettavo nulla di diverso o di più, la Corte non ha demolito la legge, come qualcuno sperava». “Le ragioni sono anche altre, lo stesso premier ne fa un elenco con chi parla: primo la legge ha retto; secondo è stato riconosciuto un principio, valido per il capo del governo come per i suoi ministri; terzo, altrettanto importante, sono stati tipicizzati i casi di legittimo impedimento, compresi i lavori preparatori di un vertice come di una riunione del governo. Non è poco, ai suoi occhi” (Corriere, p. 3).

Stamattina Berlusconi ha parlato alla trasmissione di Belpietro: «Sono processi assolutamenti inventati, ridicoli, grotteschi. Intanto io ho assicurato davanti a tutti che questi fatti non esistono.
Non ci sono fatti che possono rendere possibili una condanna». Silvio Berlusconi parla dei processi a suo carico e spiega di essere ottimista. «Ma se nei collegi giudicanti ci saranno giudici di sinistra andrò in tv e spiegherò di cosa si tratta», afferma il Cavaliere. «Non si possono trovare giudici che oseranno dare una condanna su fatti che non esistono», aggiunge il Cavaliere. Il premier prevede che, anche dopo la sentenza della Consulta sul legittimo impedimento, «non sarà così facile per i difensori dei miei processi ottenere un atteggiamento benevolo da parte dei magistrati. Sanno tutti – aggiunge il Cavaliere – che c’è persecuzione politica da parte dei magistrati della sinistra da quando sono sceso in campo».

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