Rassegna stampa/1 Federalismo, esenzione fiscale per gli immobili di Chiesa e onlus

Le opposizioni chiedono una proroga per la votazione del primo decreto attuativo del federalismo. Oggi il Consiglio dei Ministri decide se rinviare. Quattro i punti da ridiscutere: tassa di soggiorno dei turisti estesa a tutti i Comuni, esenzione fiscale a immobili di Chiesa e onlus, possibilità di aumentare le tasse, evitare che l'aliquota dell'Imu sia fissata dalla Finanziaria

Mentre Umberto Bossi minaccia di andare al voto qualora il federalismo non dovesse passare, «ma tanto passa al 100%», le opposizioni hanno chiesto a Roberto Calderoli, ministro alla Semplificazione, una proroga dei termini per la discussione sul primo decreto attuativo del federalismo fiscale che riguarda il fisco dei Comuni. Se il Consiglio dei Ministri di oggi non accetterà la proroga ma andrà avanti con l’idea di votare il 26 gennaio le opposizioni si schiereranno per il no. Bossi, però, ha accettato un rinvio di massimo una settimana per discutere con i Comuni.

Ha criticato il testo del decreto “l’Associazione dei Comuni (Anci) il cui presidente Sergio Chiamparino ha dichiarato che «così come ci è stato presentato non è condivisibile, tropppi i punti critici che richiedono un approfondimento». […] Ma il ministro dell’Economia Giulio Tremonti non rinuncia all’ottimismo. «Il discorso con Chiamparino continua – ha affermato -, cosa che io vedo in modo assolutamente positivo. Il federalismo fiscale è una straordinaria riforma che riporterà diritto l’albero della finanza pubblica»” (Corriere, p. 12).

“Non che siano facili da esaudire, ma almeno le questioni sollevate dai Comuni […] hanno tutte un fondamento tecnico. L’aliquota dell’Imu, la nuova imposta comunale basata sugli immobili, secondo il progetto del governo, dovrebbe essere fissata ogni anno dalla legge di Stabilità, ma per i sindaci l’incertezza nella programmazione a medio termine sarebbe insostenibile. I sindaci chiedono la libertà di muovere le addizionali Irpef che oggi sono bloccate per legge, […] ma il governo preferirebbe, e sta cercando, soluzioni diverse da quella di aumentare la pressione fiscale” (Corriere, p. 12).

“La nuova versione del decreto piace ai sindaci molto più della prima,
ma lascia aperte alcune questioni e ne apre di nuove. Come le esenzioni dalle imposte degli immobili di cui godrebbero la Chiesa e le onlus. […] Qualche perplessità c’è anche sulla tassa di soggiorno, prevista solo per le grandi città, quando secondo l’Anci «servirebbe soprattutto ai Comuni più piccoli»” (Corriere, p. 12).

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