Quel potere senza ironia e sorriso

Il bicchiere mezzo pieno. Enogastronomia politica

D’Alema ha querelato Giorgio Forattini per una vignetta, in cui l’umorista aveva fatto la caricatura del premier mentre cancellava i nomi della lista Mitrokhin. Tutti hanno capito, tranne uno, che si trattava di satira. Forattini non ha detto che D’Alema ha cancellato dei nomi, ha fatto una caricatura, come a dire: se non ci fosse questa grana, se si potesse evitare… sarebbe meglio. Proprio adesso che nessuno crede più alla favola di Belzebù che bacia i mafiosi.

Macché, non si può neanche sorridere e c’è sempre qualcuno privo di humor, nella combriccola, a cui bisogna anche spiegare le barzellette.

Il bicchiere è sempre mezzo pieno o mezzo vuoto, dipende dai punti di vista. Scalfaro bacchetta i 200mila in piazza a Roma che chiedono la parità scolastica, ma non dice una parola su soldi che dalla Russia arrivavano giungevano in qualche bottega oscura. E l’Italia risorgerà (?) I seguaci di Occhetto, una volta, si chiamavano “progressisti”. Oggi, con D’Alema e Veltroni sembrano avere abbandonato quell’aggettivo e sono rimasti soltanto post comunisti. Con quale faccia potrebbero chiamarsi progressisti quando sta per arrivare una legge che controllerà tutti i conti in banca; quando sulla parità scolastica è arrivata persino una bacchettata dell’Europarlamento. L’Italia è indietro, lo dice anche Fazio, ma al governo – sembra un paradosso – ci sono i progressisti o ex tali. Anche qui, è una questione di bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.

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