Primo, negare anche l’evidenza

Mio caro Malacoda, sono contento che tu sia tornato in circolazione, la tua sparizione dopo il Family day un po’ mi aveva preoccupato, ma non troppo. Certo che potevi scegliere un giorno migliore. Oggi, lunedì 21 maggio 2007, monsignor Bagnasco, dirigente del Nemico, sezione Italia, ha fatto il suo esordio all’assemblea dei vescovi del suo paese. E tutti quelli che da due anni si aspettano sorprese dai vertici della Chiesa (Ratzinger ci sorprenderà. È finita l’era Ruini, ora Bagnasco.) continueranno ad aspettare, e noi con loro. Di motivi per uscire dalla grazia di Satana è disseminato tutto il discorso, ma ti pregherei di concentrarti, per ora, su un solo passaggio. Quello centrale. Dice Bagnasco (che tra l’altro invita tutti i suoi confratelli a leggere il libro del Papa, se anche i vescovi, oltre al popolo, si mettono a seguirlo fino a questo punto per noi sarà sempre più dura): «La dignità della persona è intrinseca e incancellabile, qualunque siano le circostanze di vita. L’uomo non è riducibile a un agglomerato di pulsioni e desideri, ma è un soggetto ricco e unitario; non è una macchina corporea né un pensare disincarnato. È sempre “qualcuno”, non è e non diventa mai “qualcosa”, un “mezzo” per raggiungere altro». Su questa «verità umana della persona», secondo Sua Eccellenza, «ha presa anche la ragione». No! Dobbiamo batterci con tutte le nostre forze perché questo giudizio non divenga mentalità comune. Relativizzare, relativizzare, relativizzare. I nostri nemici cristiani hanno capito benissimo che il valore assoluto, quello valido per tutti (non quello accusato di assolutismo, quello affermato in virtù della Rivelazione), è quello cui un uomo ragionevole può giungere da solo. I nostri nemici hanno capito che possono sconfiggere il razionalismo con la ragione, sanno che il relativismo non poggia sul primato della ragione, bensì sul primato delle credenze: quelle che spacciano per opinioni (“questa è la tua opinione, la mia invece.”) sono in realtà espressioni di fede (“tu credi in Dio io invece credo.”). Possiamo concedere che a volte i nostri nemici abbiano ragione, ma non che “usino” la ragione. Bisogna fare come consigliava un grando avvocato del Foro di Milano negli anni Sessanta/Settanta: «Negare, negare, sempre negare, anche di fronte all’evidenza». Può sembrare una strategia perdente, ma in questo momento non ne abbiamo altre. Dobbiamo procedere imperterriti finché il mainstream è con noi. Una minoranza agguerrita ci rovina i piani e ci fa venire un po’ di bile, ma non deve farci dimenticare che da secoli siamo i più forti. Impara dagli inglesi e dalla loro volontà di potenza mascherata da pragmatismo (quello stesso pragmatismo che in politica e in economia tante volte ci ha dato grandi dispiaceri): hanno appena deciso di poter sperimentare sulle chimere, embrioni ibridi con Dna umano e animale e per chiarire bene la loro posizione hanno pensato di creare una nuova Authority, l’Autorità sui “tessuti”, alla quale assoggettare i giudizi etici anche sulla sperimentazione degli embrioni. “Qualcuno”? Stabilito che di tessuti stiamo parlando la domanda diventa superflua: “qualcosa”.
Riprenditi. Tuo affezionatissimo zio Berlicche

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