Palamara (Anm): «Il processo breve è negativo, i suoi effetti sarebbero devastanti»

Il capogruppo nella Commissione giustizia della Camera, Enrico Costa, ha chiesto di rimettere all'ordine del giorno dei lavori di questa settimana l'esame del disegno di legge che disciplina la durata massima dei processi. Presidente dell'Associazione nazionale magistrati: «La giustizia non ha bisogno di provvedimenti come questo». Michele Vietti del Csm: «Se cambia, vedremo».

Il capogruppo nella Commissione Giustizia della Camera, Enrico Costa, ha chiesto di rimettere all’ordine del giorno dei lavori di questa settimana l’esame del disegno di legge, il cosiddetto “processo breve” che dovrebbe disciplinare la durata massima dei processi.

Il presidente dell’Associazione nazionale dei magistrati, Luca Palamara, ha espresso ancora una volta un «giudizio negativo» sul processo breve e sugli «effetti devastanti» che questa riforma avrebbe sui processi in corso. «Sono provvedimenti che vanno nel senso contrario a ciò di cui la giustizia ha bisogno», ha detto Palamara.

Cauto il commento del Csm, con Michele Vietti,
il vicepresidente, che afferma: «Abbiamo detto quanto era devastante la vecchia versione ma se le cose cambieranno vedremo. In caso di nuova versione del ddl saremo pronti a fare le nostre valutazioni in uno spirito di leale collaborazione».

Grida forte allo scandalo l’opposizione, che accusa Berlusconi di pensare solo ai suoi processi: «Berlusconi – ha commentato il leader dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro – continua a tenere inchiodato il Parlamento sulle sue vicende giudiziarie». Per Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, «il lupo perde il pelo ma non il vizio. Se pure avessimo avuto dubbi sul Berlusconi “dialogante”, sarebbero bastati questi due giorni per aprirci gli occhi». Infine, Fabio Granata di Fli, ha tuonato contro l’«emergenza democratica» e paventato la «mobilitazione della piazza».

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