Pakistan, estremisti islamici cercano di bruciare la chiesa di San Tommaso

E' la terza chiesa in una settimana dopo che il pastore Wayne Sepp il 20 marzo scorso ha bruciato un Corano in Florida. Il 29 marzo sette uomini armati hanno cercato di dare fuoco alla chiesa cattolica di San Tommaso nel distretto di Wah. Nella scorsa settimana, altri due tentativi a Hyderabad e Lahore. Due cristiani uccisi

Nell’ultima settimana in Pakistan, gruppi di fondamentalisti islamici hanno cercato di dare alle fiamme tre chiese e hanno ucciso due cristiani. All’origine delle violenze, il gesto del pastore Wayne Sapp, che lo scorso 20 marzo in Florida ha bruciato una copia del Corano, sotto la supervisione del predicatore evangelico Terry Jones.

In Pakistan, la repressione contro i cristiani non si è fatta attendere. Il 28 marzo, un gruppo di sette persone ha attaccato la chiesa cattolica di San Tommaso nel distretto di Wah, che si trova a 45 km dalla capitale Islamabad. Gli estremisti hanno lanciato pietre contro le finestre, spaccato dei lumicini e tentato di bruciare la chiesa, non hanno però usato le loro armi. Il sacerdote della chiesa, p. Yousaf, ha dichiarato ad AsiaNews che «si tratta di una reazione alla profanazione del Corano in Florida, nonostante la chiesa cattolica pakistana abbia condannato il gesto».

Il 25 marzo scorso una folla di estremisti islamici ha attaccato una chiesa pentecostale a Hyderabad, uccidendo due cristiani e bruciando alcune copie della Bibbia. Se anche la chiesa non è stata bruciata è solo perché alcuni cristiani l’hanno difesa, mentre le forze di sicurezza fuggivano davanti agli islamici.

Anche la Full Gospel Assembly Church a Lahore, nella zona di Badami Bagh, è stata presa d’assalto. I fondamentalisti hanno tentato di bruciare la chiesa, dopo aver scagliato copie della Bibbia in strada e accusato i cristiani di blasfemia.
 
Mons. Rufin Anthony, vescovo di Islamabad/Rawalpindi, in un’intervista ad AsiaNews ha dichiarato che «la dottrina cristiana insegna tolleranza e amore», il pastore Usa è un «fanatico che promuove una «ideologia malata». «Il gesto del predicatore – continua mons. Anthony – ha peggiorato le condizioni della comunità cristiana. Lui non pensa alla portata delle sue azioni: ora cristiani innocenti ne pagheranno le conseguenze».

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