O cristiani umanitariani, svegliatevi dal sonno, correte col Pastor

Il Papa torna in patria e rivela che «ogni tanto qualche vescovo africano mi dice: “Se presento in Germania progetti sociali, trovo subito le porte aperte. Ma se vengo con un progetto di evangelizzazione, incontro piuttosto riserve”». Il Papa contesta «l’idea che i progetti sociali siano da promuovere con massima urgenza, mentre le cose che riguardano Dio o addirittura la fede cattolica siano cose piuttosto particolari e meno prioritarie». Il Papa tenta di scuoterci dal letargo. «L’evangelizzazione deve avere la precedenza». «Il Dio di Gesù Cristo deve essere conosciuto, creduto ed amato». «Dove portiamo agli uomini soltanto conoscenze, abilità, capacità tecniche e strumenti, là portiamo troppo poco».
Diciamoci la verità. Altro che Gesù Cristo. Siamo sovrastati da prediche sociali e da organizzazioni di solidarietà. Trionfa il cristianesimo esteriore. Di cui i preti sono campioni (ma non sottovalutiamo l’opera omnia, dalle Notti Bianche ai romanzi, del laico sindaco di Roma). In Germania la Caritas è la fabbrica con più addetti (seconda solo alla Volkswagen). La sua incidenza, in termini di cristianizzazione della società, è nulla. Succede così in tutta Europa. Dove l’umanitario-cristiano-organizzato si spreca. Poi vai per strada e vedi che l’intero spazio pubblico è occupato dal conflitto tra secolarizzazione e islam. Merito dell'”invasore maomettano”? Guardiamo a quel che passa il pubblico convento. Abbiamo scienza e cultura che emettono cadaverini da ogni loro santuario. Abbiamo scuole che la gioventù frequenta solo per procurarsi droghe e nausearsi di regole onusiane. Abbiamo fabbriche dove il disprezzo del lavoro ben fatto, questa faccia onesta del sindacalismo, è l’ideale più ambito. Abbiamo élite che non hanno idea del baratro che c’è tra loro e i popoli. Abbiamo politici che chiedono ai nostri eserciti di disarmare e ai nostri nemici, schiavisti di uomini, assassini di donne al mercato e massacratori di bambini ai campetti di calcio, di capire i nostri errori e di trattare la nostra resa. Abbiamo il deserto. E i cristiani, dove sono?

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