Non è l’Italia

Lezioni (e sistemi) di libertà e di parità scolastica. Dall’Europa all’Oceania

Inghilterra e Galles: l’istruzione può essere impartita da scuole finanziate (interamente o parzialmente) o non finanziate dallo Stato: cioè scuole designate rispettivamente come statali, sovvenzionate e indipendenti. Le scuole sovvenzionate ricevono dallo Stato il rimborso delle spese correnti sostenute. Gli interventi edili sono finanziati dallo Stato fino al concorso dell’85% della spesa. Scozia: vi sono tre categorie di scuole: statali, indipendenti e sovvenzionate. Le scuole sovvenzionate ricevono finanziamenti pubblici nella misura del 100%. Paesi Bassi: Qualsiasi persona fisica o giuridica ha il diritto di fondare una scuola, senza preventiva autorizzazione delle autorità pubbliche. Le scuole sono pubbliche e private. Il sistema prevede, sia per le pubbliche che per le private, il finanziamento al 100%. Questa parità di trattamento è un principio fondamentale della società olandese. Portogallo: Le scuole private e cooperative possono concludere con lo Stato tre differenti tipi di contratto: il contratto di associazione, il contratto semplice e il contratto di patrocinio. I diversi contratti comportano ipotesi diverse di finanziamento. Indipendentemente dai sussidi stabiliti per contratto, lo Stato può accordare alle scuole private sussidi speciali. Spagna: Le scuole non statali si possono distinguere in istituti sussidiati o non sussidiati, a seconda che siano sovvenzionati o meno.Gli istituti sussidiati sono soggetti al regime di accordi: regime generale, attraverso il quale sono concessi finanziamenti pubblici al cento per cento, e regime particolare che implica un finanziamento misto (con fondi pubblici e con rette). Grecia: Generalmente le scuole non statali (private) non hanno alcuna sovvenzione. Il Ministero può tuttavia assegnare certe dotazioni del suo bilancio alle scuole private di istruzione secondaria generale appartenenti ad associazioni senza scopo di lucro. Danimarca: Tutte le scuole private hanno diritto a sovvenzioni statali che coprono sino all’85% delle spese. Francia: Le scuole private possono stipulare con lo Stato un contratto semplice (scuole primarie) o un contratto di associazione (secondarie e tecniche). Lo Stato si fa carico degli stipendi e delle spese per la formazione degli insegnanti di tutte le scuole “sotto contratto”. Irlanda: Le scuole primarie private non sono finanziate (riguardano però soltanto il 2% degli alunni). Le scuole secondarie gestite privatamente ricevono invece un aiuto finanziario dal Ministero della Pubblica Istruzione (pagamento quasi integrale degli stipendi degli insegnanti, 90% dei costi di costruzione e attrezzamento di strutture scolastiche, nonché concessioni “pro-capite” per allievo). Lussemburgo: Le scuole primarie ricevono sovvenzioni (somma forfettaria) accordate annualmente in esecuzione di decisioni del Consiglio dei Ministri, in base al numero degli allievi. A livello post-primario lo Stato accorda sovvenzioni (calcolate sul costo medio per allievo nella scuola pubblica) per coprire le spese di funzionamento non coperte dalle tasse scolastiche. Germania: Esistono due tipi di scuole private: scuole sostitutive e scuole complementari. L’entità e le condizioni finanziarie variano da un Land all’altro. Vengono concesse elargizioni di somme forfettarie a copertura delle spese correnti (personale e di gestione) sulla base del numero di allievi e insegnanti, oppure in misura percentuale in rapporto ai bisogni finanziari documentati. Altre forme di finanziamento diretto sono costituite da sovvenzioni per costi di costruzione, acquisti libri e materiale didattico, pensioni per il personale docente. Belgio: L’insegnamento libero sovvenziona tutte le scuole che sono state create da comuni, provincie e altri enti di diritto pubblico e quelle organizzate da persone private che rispondono alle condizioni stabilite della legge. Le sovvenzioni coprono, in linea di massima, i costi di funzionamento della scuola e degli stipendi degli insegnanti. Svezia: L’eccessivo costo del “centralizzato” sistema formativo svedese ha consigliato (nel 1990) la riforma del sistema scolastico con l’introduzione del “buono-scuola”, buono virtuale che si materializza nel trasferimento del corrispettivo del costo di alunno frequentante, direttamente dal comune alla scuola. La riforma interessa tutte le scuole, indipendentemente dalla titolarità gestionale. Il nuovo sistema prevede l’autonomia gestionale, didattica, organizzativa e finanziaria delle singole scuole: ogni scuola puo’ scegliersi i collaboratori che essa ritiene più idonei e li fa assumere e stipendiare dal comune. (Con l’introduzione di questo nuovo sistema, non soltanto la scuola non statale è cresciuta in modo vertiginoso, ma la libera scelta della scuola ha ridotto notevolmente la dispersione scolastica anche perché ogni scuola – se non vuole rischiare di scomparire – è spinta a dare risposte personalizzate alle esigenze dell’utente e a migliorare la qualità del prodotto). Nuova Zelandia, Canada: in queste nazioni vengono erogati fondi pubblici alle scuole scelte dalle famiglie, senza considerare se sono gestite dallo Stato o da altri. Australia: il diritto di scelta dei genitori e delle famiglie è riconosciuto e aiutato attraverso l’adozione del “buono-scuola”.

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