In nome di Dio (e di Allah) tre piccole richieste di “ingerenza umanitaria”.

Lettere

Carissimi amici della redazione, trovandomi io per diporto a vagabondare su un’isola parecchie leghe fuori mano da quel pianeta che brucia dall’Estremo Oriente al Maghreb, vi comunico il contenuto di un messaggio venuto dall’al di là – non so se mediatico o solo geografico – che ho trovato chiuso in bottiglia sul bagnasciuga di queste chiare e fresche acque mediterranee. “Aspettiamo un atto di ‘ingerenza umanitaria’ a Timor Est, dove dopo più di 20 anni di occupazione indonesiana, 200mila morti (su 800mila abitanti) e continui atti di terrorismo islamista, il mite popolo cristiano di quell’isola non può vivere in pace nemmeno dopo aver ottenuto democraticamente, a stragrande maggioranza referendaria, quell’indipendenza formalmente riconosciuta dalle Nazioni Unite e dalla stessa Indonesia.

Aspettiamo un atto di solidarietà occidentale alla Russia incalzata nel Caucaso da una guerriglia islamica che massacra donne e bambini.

E aspettiamo dai paesi arabi e dai veri fedeli di Allah, atti concreti per stroncare il terrorismo senza onore di disperati che in odio alla vita, dall’Algeria a Israele, interpretano gli insegnamenti del Corano come incitazione alla guerra di sterminio contro civili inermi. Aspettiamo che il governo italiano reintroduca nelle norme costituzionali transitorie ciò che l’attuale governo pare abbia espunto, e cioè quel “principio di reciprocità” per cui se in Italia è consentito costruire la più grande moschea d’europa e gli immigrati islamici possono liberamente associarsi, costruire e frequentare scuole, istituzioni culturali e luoghi di culto, le stesse libertà e gli stessi diritti vengano accordati anche alle minoranze cristiane che attualmente sono invece minacciate e perseguitate in molti paesi islamici. Aspettiamo una richiesta di perdono da tutti quei benpensanti che al perdono richiesto dal Papa hanno fatto seguire, addebitandoli tutti a quella Chiesa che, come ci ha ricordato Gianni Baget Bozzo (che invece sbaglia quando per eccesso di politologia trascina Cesana e Cl nell’agone del dibattito politico), è stata ed è sorgente della razionalità e della libertà occidentali, un elenco di peccati che praticamente comprendono tutti i misfatti compiuti ai danni dell’umanità dall’epoca della Strage degli innocenti di Erode ad oggi”.

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