Nicaragua. Dov’è monsignor Álvarez? «È in una cella buia e fa i suoi bisogni in un buco»

Uno studio racconta le violenze subite dalla Chiesa cattolica per mano del dittatore Ortega. E le angherie contro il vescovo di Matagalpa, di cui si hanno poche notizie


Un vescovo nicaraguense in carcere, 37 preti in esilio, tra cui un altro vescovo e 32 religiose di varie congregazioni espulse. Sono questi alcuni dei numeri delle 529 violenze contro la Chiesa cattolica in Nicaragua messe in atto dalla sempre più feroce dittatura di Daniel Ortega e dalla sua moglie “copresidenta", così chiama il sandinista Rosario Murillo. A snocciolare questi numeri lo studio "Nicaragua: una Chiesa perseguitata?” della ricercatrice nicaraguense Martha Patricia Molina, presentato pochi giorni fa e che descrive nel dettaglio i 529 attacchi tra l'aprile del 2018, quando sono scoppiate manifestazioni antigovernative nel paese represse nel sangue da Ortega, e la fine di marzo di quest’anno: 84 nel 2018, 80 nel 2019, 59 nel 2020, 55 nel 2021, 161 nel 2022 e già 90 nel primo trimestre del 2023.
Lo studio, diviso in quattro capitoli, inizia con le ostilità che la Chiesa ha subito negli ultimi cinque anni, per poi dettagliare il divieto di 3.176 processioni durante l...

Contenuto riservato agli abbonati: abbonati per accedere.

Già abbonato? Accedi con le tue credenziali:

Exit mobile version