Presto, un’ambulanza! Il Ssn inglese cerca un “Direttore delle Esperienze Vissute”

Il governo deve fare fronte allo sciopero di medici e infermieri dell'NHS, ma sembra più preoccupato degli obiettivi politicamente corretti da raggiungere che dei pazienti da curare

Un’ambulanza dell’NHS fuori da un ospedale a Londra (foto Ansa)

«Non ubriacatevi, se ci riuscite». Questo monito, tipicamente britannico, è stato emanato dalle autorità e dal governo Tory ai cittadini inglesi per fare fronte allo sciopero di medici e infermieri nell’NHS, il Servizio Sanitario Nazionale. Al pari di quello dei trasporti e della pubblica amministrazione, il personale degli ospedali ha deciso di incrociare le braccia nei giorni pre-natalizi per protestare contro i turni massacranti e chiedere un aumento in busta paga dopo le fatiche del biennio appena trascorso, contrassegnato dall’emergenza Covid.

La “religione” dell’NHS si piega al woke

Per ora il Premier Rishi Sunak e il suo esecutivo resistono. Non hanno intenzione di cedere e soddisfare le richieste delle Unions, ma, allo stesso modo, sanno quanto è difficile per un governo conservatore mettere mano all’NHS, definita dal ministro delle Finanze di Margaret Thatcher, Nigel Lawson, «la cosa più simile che gli inglesi hanno a una religione». Fondata nel secondo Dopoguerra e pilastro del welfare state laburista, il Servizio Sanitario Nazionale britannico è un moloch da oltre un milione e mezzo di dipendenti, il più grande datore di lavoro pubblico d’Europa, e, come tale, impermeabile a riforme strutturali e cambiamenti. Specie se a farli, questi cambiamenti, sono governi Tories.

Eppure, c’è un ambito in cui l’NHS pare più ricettiva all’evoluzione. È quello dell’Uguaglianza, Diversità e Inclusione, acronimo EDI. Così, in questi ultimi anni sono nati nuovi ruoli negli ospedali britannici legati a una visione progressista – se non apertamente woke – della società. In un ospedale delle Midlands, per esempio, si cerca un “Direttore delle Esperienze Vissute” con la responsabilità di «creare una cultura che si ponga come obiettivo la riduzione degli squilibri di potere all’interno degli ospedali». Tutti questi lavori nell’EDI sono anche ben retribuiti: il salario è infatti di circa 42mila sterline annuali, più di diecimila sterline oltre il salario medio annuale di un cittadino UK. Ecco perché a fare l’application per occuparsi di inclusione e uguaglianza sono spesso quegli attivisti che portano le loro cause negli ospedali.

40 milioni di sterline per uguaglianza, diversità, inclusione

L’NHS spende circa 40 milioni di sterline l’anno in EDI. E il governo britannico addirittura 557 milioni secondo il think tank conservatore Way Forward. Il dipartimento Sanità del governo sembra più focalizzato sugli obiettivi politicamente corretti da raggiungere che non di occuparsi dei pazienti e di sovrintendere al corretto funzionamento degli ospedali. Nei quali, come è stato evidenziato durante la pandemia, è mancato un po’ di tutto, dalle mascherine ai posti letto, passando per i camici e le medicine. Un problema riscontrato un po’ ovunque, ma ben sottolineato dalla stampa UK.

Non è ancora chiaro come finirà la disputa. I servizi di ambulanza ed emergenza – Ambulance & Emergency, A&M – sono stati allertati per l’arrivo di un flusso straordinario di pazienti dopo gli scioperi. Unison, il principale sindacato che guida la protesta, non ha intenzione di mollare. Il governo nemmeno. Se è vero che l’NHS è una religione non resta che aspettare nell’arrivo del Santo Natale. La tregua arriverà, finalmente, di fronte al pudding natalizio?

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