Nazir-Ali, il vescovo anglicano che ammira Benedetto XVI: «Ha avvicinato i protestanti al Vaticano»

Il vescovo elogia il pontificato di Benedetto XVI e critica il «secolarismo dell'Europa», che «oggi è in guerra con la libertà di coscienza, non solo di credere, ma di esprimere la religione pubblicamente».

«La Chiesa cattolica è la sola istituzione cristiana ad avere una voce globale, per questo si sta tentando di metterla a tacere e di distruggerne la reputazione». Sul Foglio di oggi compare una ricca intervista a Michael Nazir-Ali, vescovo e teologo anglicano, dedicata al pontificato di Benedetto XVI. «Sono sempre stato un ammiratore di Joseph Ratzinger fin dal 1993, quando da cardinale scrisse un testo importantissimo sul perché il cristianesimo non aveva impoverito la cultura, ma l’aveva arricchita. Ratzinger distrusse i dogmi della nuova antropologia. A Ratisbona ha tenuto una straordinaria lezione sul logos e la razionalità e sulla interazione fra ellenismo e cristianesimo. Benedetto ha portato avanti un grande dialogo con gli anglicani ortodossi, incoraggiando l’avvicinamento del protestantesimo al Vaticano. Il prossimo Papa deve lavorare per il riallineamento del mondo cristiano».

LA CORRENTE “ANGLO-CATTOLICA”. Nato in Pakistan da genitori convertiti al cristianesimo, Nazir-Ali è il più giovane vescovo della storia della Chiesa di Stato inglese e anni fa, nel 2002, sembrava vicino ad essere scelto come arcivescovo di Canterbury ma poi gli fu preferito Rowan Williams. Questo non gli ha impedito di portare avanti il suo ruolo di guida della corrente “anglo-cattolica” interna alla sua Chiesa, né di continuare a guardare alla crisi della società contemporanea e alla difesa della libertà religiosa in Europa: «Oggi in Europa c’è un’intolleranza praticata nel nome della tolleranza e l’ideologia dei diritti umani è diventata un nuovo totalitarismo. I cristiani in Europa sono minoranze represse, lo Stato è entrato in conflitto con la famiglia, dall’educazione al matrimonio. Solo la cristianità ha dato la libertà all’Europa, mentre il secolarismo, da Hitler a Stalin, ha portato distruzione. (…) L’Europa oggi è in guerra con la libertà di coscienza, non solo di credere, ma di esprimere la religione pubblicamente».

LE SFIDE DELL’EUROPA. «Cos’è il matrimonio? C’è l’aspetto contrattuale, dal rispetto del partner alla tutela del bambino. Poi c’è la complementarietà, l’uomo e la donna, che sono uguali ma differenti. Soltanto questo rende l’unione permanente», continua Nazir-Ali, riferendosi alle recenti decisioni del governo britannico in tema di matrimonio tra persone dello stesso sesso. «Oggi l’Europa ha di fronte molte sfide, ad esempio l’aborto usato come family planning, un ritorno all’infanticidio che la cristianità aveva eliminato dall’Impero romano, la mercificazione dell’embrione umano, problemi che nascono dal secolarismo che ha scambiato la scienza con la tecnica, è diventato giusto tutto ciò che è fattibile». E chiude con un’immagine profetica: «L’Europa, prima del cristianesimo, era un continente in cui l’uomo era contro l’uomo, una tribù contro l’altra tribù. Ratzinger ha detto che l’Europa si è unita sotto l’egida cristiana tramite il concetto di dignità della persona, di libertà individuale e di separazione dei poteri. Oggi stiamo assistendo ad un ritorno alla barbarie delle tribù. Sono appena tornato da un viaggio in Uganda, dove c’è un grande fervore religioso, mentre in Europa c’è il deserto, un’indulgenza pericolosa, una compiacenza promossa dallo Stato. Nei prossimi anni assisteremo a un nuovo disordine ideologico, a una nuova barbarie. Poi ci sarà una sete di redenzione».

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