Motori

Bravo, compatta italiana
Una montagna di indiscrezioni ha preceduto la presentazione di Fiat Bravo. I veli, adesso, sono caduti e la carica di attese si è trasformata in interesse puro. Sergio Marchionne, a.d. di Fiat, ha proprio esordito in questa direzione dicendo: «Attese da parte degli automobilisti che ci aspettano alla prova dei fatti. Attese da parte degli analisti e delle agenzie di rating che la considerano una pedina fondamentale del riposizionamento del marchio Fiat. Ma anche attese dei concorrenti, che in questo momento sono particolarmente agguerriti».
La sfida Fiat, nel segmento C di mercato che è il più popoloso d’Europa, è di nuovo aperta. Una sfida che arriva dopo anni di presenze deboli incapaci di far fronte a tedeschi e giapponesi. «Una sfida – ha aggiunto Marchionne – che si basa su un’impronta tipicamente italiana che consente, quindi, di aggredire il mercato con modelli che hanno un’anima e una linea italiana». Insomma, come dicono in Fiat, una Bravo bella e sostanziosa. L’obiettivo: divenire un punto di riferimento nel più importante segmento del mercato europeo.
La nuova Bravo suscita emozione fin dal primo sguardo e, una volta saliti a bordo, accoglie guidatore e passeggeri in un abitacolo caratterizzato dalla grande qualità dei materiali e dalla particolare cura dei dettagli. Bravo coniuga una linea esterna compatta a 5 porte con una eccellente abitabilità interna: infatti, è lunga 4 metri e 34 centimetri, larga 1 metro e 79, alta 1 metro e 49 e con un passo di 2 metri e 60 centimetri. Oltre ad avere una capacità di carico del bagagliaio di 400 litri, ai vertici del segmento C.
Proprio nel segmento C del mercato europeo e italiano, la Fiat aveva bisogno di un’auto di grande appeal. Perché sul nostro mercato, ma ancor più su quello europeo, Fiat è stata finora carente non avendo Stilo fatto breccia nel cuore, e nel portafogli, dell’automobilista italiano. Ford Focus, che grazie alle diversificazioni di carrozzeria ha superato la Golf, regina del segmento da innumerevoli anni, vende in Italia più del doppio di Fiat Stilo che è dietro anche all’Alfa 147 e, di parecchio, anche a Opel Astra rinnovata recentemente. C’era dunque l’impellente necessità di tornare in un segmento di mercato importantissimo, il più importante d’Europa. E ora Fiat lo fa con Bravo: 70 mila unità previste per le vendite 2007 e 120 mila annue a regime.
Risanati i conti negli ultimi 12 mesi, l’amministratore delegato Sergio Marchionne punta a un 2007 molto aggressivo sul fronte dei prodotti, partendo da una nuova auto media da famiglia, che va a inserirsi in un mercato che vale oltre 600 mila vetture in Italia e più di tre milioni in Europa. L’obiettivo è sfondare un segmento, il C, che vede la concorrenza di modelli come Volkswagen Golf, Renault Megane, Citroën C4, ma anche nuova Opel Astra, la Ford Focus e C-Max, Toyota Auris. Oltre a essere una vettura innovativa, affidabile e di qualità sviluppata in virtuale in soli 18 mesi, Bravo è una vettura di sostanza grazie a una ricca dotazione di contenuti tecnologici e a standard qualitativi molto elevati nel campo della sicurezza, del comfort e del piacere di guida.

Freelander, dovunque col 4×4
Il Suv è quasi re del mercato. I prodotti si susseguono con un ritmo incalzante, attirando sempre nuove pretendenti al titolo di una tipologia di mercato fino a poco tempo fa poco esplorata. E ora il Suv è diventato una moda, soprattutto grazie al pubblico femminile.
Uno dei marchi precursori di questa vera e propria moda è Land Rover, il cui Freelander è l’ultimo nato nel mondo SUV di lusso.
Si tratta di una vettura che movimentò il mercato fin dal suo debutto, nel lontano 1997, proponendosi come 4×4 di prestigio con dimensioni compatte. Sul nuovo modello, fra gli interventi più marcati spicca l’offerta di due motori moderni, un sei cilindri a benzina e un 2,2 turbodiesel. Il primo si fa notare per la fluidità d’erogazione, dovuta anche al particolare frazionamento a sei cilindri in linea, e con i suoi 3,2 litri eroga una potenza di 233 cavalli. In abbinamento al cambio automatico questo propulsore fa scattare la nuova Freelander da 0 a 100 in 8,9 secondi, mentre la velocità massima è di 200 orari. Buono anche il consumo dichiarato: 11,2 litri ogni 100 km non sono poi molti in relazione alle prestazioni della nuova Freelander. Calamita del mercato italiano sarà però il nuovo 2,2 common rail turbodiesel, da 160 cavalli. Questo motore, docile e reattivo, ha un consumo medio di carburante di 7,5 litri/100 km.
Per limitare ulteriormente le emissioni c’è anche, a richiesta, il filtro antiparticolato. [f.mor.]

Il lusso e i muscoli del giaguaro di alluminio
Un telaio completamente in alluminio garantisce una grande rigidità alla Jaguar XK (coupé e convertibile) il cui corpo vettura si caratterizza per la grande pulizia di forme, molto sportive nonostante la mancanza di appendici aerodinamiche appariscenti. Siamo di fronte a una vettura veloce, molto agile, molto piacevole da guidare: un compromesso sapiente fra dinamismo di guida ed estremo comfort. Insomma una vettura di lusso. I vecchi muscoli, che caratterizzavano la D-Type e la E-Type, sono ancora piacevolmente distribuiti sul telaio mentre il cofano anteriore presenta una nervatura centrale che mette in evidenza la presenza di un motore di cilindrata elevata. Sulla fiancata, la branchia verticale subito dietro la ruote anteriore smaltisce il calore generato dai freni potenti. Il motore è un Euro 4 aspirato 4.2 litri AJ-V8 da 298 cavalli, la velocità massima è autolimitata a 250 Km orari. La trasmissione è assicurata da un cambio automatico Zf a sei rapporti azionabile anche in maniera sequenziale attraverso i comandi al volante. Oltre agli innovativi sistemi di sicurezza per i pedoni in caso d’urto, la nuova serie XK include altre specifiche quali, ad esempio, il sistema che avvalendosi dei sensori anteriori del controllo della velocità di crociera adattivo, consente di scandagliare la strada da percorrere dieci volte al secondo e avverte in caso di potenziale collisione.

Exit mobile version