Mons. Girotti: «Nessun nuovo peccato, la fecondazione assistita rientra nel non uccidere»

Dopo che sulla Stampa di ieri si era parlato di "nuovi peccati" monsignor Gianfranco Girotti smentisce: «Non si vuole vedere il male perché non si conosce il bene di Dio, che il relativismo cerca di combattere». La fecondazione assistita? «Non uccidere è sempre stato un peccato per la Chiesa»

 

Si è conclusa la Settimana internazionale della riconciliazione apertasi con la conferenza di monsignor Gianfranco Girotti, reggente della Penitenzieria apostolica. Il quotidiano La Stampa di ieri ne dava notizia come se durante l’evento la Chiesa, di punto in bianco, dopo duemila anni di consolidata dottrina in merito, avesse deciso che esistono nuovi peccati.

Monsignore Girotti precisa invece di aver ribadito innanzitutto che «a causa del relativismo in cui viviamo sembra appannarsi la coscienza del bene e del male». La responsabilità sarebbe sia dei fedeli sia di alcuni sacerdoti. I fedeli «si sono allontanati da Dio e quindi dalla coscienza della propria miseria e del bisogno del suo perdono». Mentre alcuni sacerdoti, «in certi casi, hanno poco vigilato e non hanno dato sufficiente importanza a questo sacramento, magari assecondando la mentalità dominante e minimizzando il peccato».

Ma oggi la Chiesa, spiega il monsignore, «sta cercando di rimettere al centro la confessione con diverse iniziative educative, come quella appena svolta con centinaia di sacerdoti presenti, e con itinerari penitenziari, anche se l’indifferenza è dura da vincere». Infatti, il vero problema è quello che ripete Benedetto XVI: «Ci ricorda che il relativismo cerca di cancellare il bene e quindi anche il bisogno noi abbiamo del bene fronte al nostro limite».

La Stampa sottolinea come Girotti abbia parlato di nuovi peccati: significa che dobbiamo cambiare il modo di confessarci? «Hanno travisato le mie parole. Io non ho parlato di nuovi peccati, ma di nuove forme degli stessi. Ad esempio, al comandamento non uccidere oggi si trasgredisce con forme sottili e subdole quali la fecondazione assistita, che al pari dell’aborto uccide dei bambini innocenti».

Ci si chiede se basti ripetere la lista dei peccati perché la gente si riaccosti al sacramento della confessione. «Innanzitutto – conclude Girotti – è necessaria una nuova evangelizzazione. Non a caso sua Santità Benedetto XVI ha istituito un nuovo dicastero per la Nuova evangelizzazione: senza l’incontro personale con il Signore la dottrina e la regola restano un moralismo che non interessa. Il problema vero è innazitutto far conoscere il buon Dio e la sua misericordia, che il relativismo cerca di nascondere. Perché solo chi Lo conosce non può fare a meno di Lui e del Suo perdono».

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