Molti i chiamati,pochi gli eletti

L’ospite/Mauro

Marini lo ha ammesso- Bertinotti anche: una rovinosa sconfitta. Il leader di Rifondazione è entrato anche nel dettaglio: hanno vinto i non partiti, realtà senza radici ed impostate “all’americana”.

Analisi interessante ma non sufficiente: ne escono, infatti, con le ossa rotte tutte le realtà storiche delle sinistre, ma anche il partito di Fini che con lo stratagemma dell’elefante era stato tra i più solleciti ad americanizzarsi. Lo stesso risultato dell’asinello che, al di là delle dichiarazioni di facciata, è molto meno brillante del previsto. Peraltro, nella campagna elettorale appena effettuata, hanno consolidato il bilancio di F.I. persone che vengono da esperienze politiche ed associazioni di grande radicamento sul territorio, da Lisi a Bertolozzi, da Fitto a Mauro. Uomini verosimilmente adatti a questi tempi tanto confusi quanto esigenti di slancio ed entusiasmo. Uomini di Tempi, insomma. È evidente a tutti, infatti, in questo momento, che un giudizio di natura politica e sociale che rimanga slegato da uno strumento adeguato è sterile. Se è vero, infatti, che la forma-partito sembra inadeguata a rilanciare l’uso del potere come tribuna dei senza potere è altrettanto vero che nelle nuove realtà animalizzate della politica italiana sembrano prevalere una stucchevole ipocrisia ed un irriducibile moralismo giacobino.

Meglio a questo punto assumersi le responsabilità di una iniziativa in politica capace di mettere insieme sensibilità diverse, tradizioni non affini ma senza la preoccupazione di cercare un compromesso tout-court, quindi piuttosto di fare un passo avanti insieme verso la verità. È per questo che a fronte di una politica esangue, mi pare opportuno implicarsi in un lavoro redazionale che torni a muovere le idee e rilanci una sorte di formazione permanente alla politica e alle sue prospettive possibili.

Certo una volta queste esperienze erano promosse dai politici, ma erano altri tempi.

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