Moggi: «Juventus? Ora gli scudetti sono 30»

Luciano Moggi commenta a tempi.it lo scudetto vinto dalla Juventus: «Conte, Agnelli e Marotta si meritano un bel 10».

Finalmente lo scudetto del “ciapa no” ha un suo vincitore. È la Juventus che dopo il disastro di Calciopoli, l’incubo della serie B e la fatica dei primi anni dopo il ritorno nella massima serie ha vinto meritatamente questo campionato. Dopo 6 anni i bianconeri hanno riconquistato la massima competizione italiana. «Uno scudetto meritato, anche se il campionato è stato mediocre. La Juventus è la squadra che ci ha creduto più di tutti e ora è giusto che festeggi». Luciano Moggi è contento del risultato finale. Non vuole dare voti ai singoli giocatori, ma ne assegna alla rosa uno tra l’8 e il 9. «Conte però si merita un bel 10 per come ha condotto la stagione, perché ha tenuto sempre alte le motivazioni, perché ha preparato i giocatori in modo eccellente. E insieme a Conte il 10 lo merita anche Agnelli perché ha creduto nel suo allenatore, un scommessa che ha vinto lui. E poi anche a Marotta. L’anno scorso aveva sbagliato gli acquisti, quest’anno non ha fatto un errore, ha portato a Torino Pirlo, che è il giocatore che ha consentito di fare il salto di qualità alla squadra, e poi ha azzeccato anche lui qualche scommessa: prima fra tutte Arturo Vidal, determinante».

Ma quanti sono questi scudetti: 30 o 28?
Senza dubbio 30, lo dice anche la motivazione del processo sportivo: il campionato era regolare. E proprio per questo non ho ancora capito perché hanno condannato me e Giraudo, ma credo che questo non lo potranno mai spiegare.

Il Milan ci ha messo del suo nel perdere questo scudetto.
È una squadra che ha perso la condizione, fisica e mentale. Non aveva più lo spirito della squadra superiore, una convinzione che si è affievolita nel finale di stagione proprio sul più bello.

Crede che Allegri si sia giocato il posto?
Non lo so, io credo che Allegri non abbia fatto male. È stato più volte costretto a fare giocare calciatori al limite della condizione o che stavano rientrando da infortuni seri. Io non lo cambierei, al massimo cambierei qualche medico del club.

L’Inter ha dominato il derby.
Sì, senza dubbio. E mi ha sorpreso. Però non dimentichiamo che oggi è a 23 punti dalla Juventus. La società ha gestito malissimo la stagione e i tre allenatori ne sono un esempio lampante. Comunque Moratti in tribuna mi sembrava molto felice, spero che lo fosse perché ha già in mente come costruire la prossima stagione.

Oggi è stata l’ultima partita di Di Vaio. Lei lo ha voluto alla Juventus nel 2002. Chi è marco Di Vaio?
Una persona straordinaria. Marco è come il vino: più invecchia e più diventa buono. Ha trovato il posto giusto dove maturare e credo che si meriti tutto l’affetto che Bologna gli ha mostrato all’inizio e alla fine della partita col Napoli. Da quando è arrivato a Bologna ha disputato una stagione migliore dell’altra e credo che dopo l’avventura in Canada potrà tornare per un ruolo dirigenziale, lo spero per lui.

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