MK Dons-AFC Wimbledon. La FA Cup riapre cicatrici datate 2002

«Preferirei portare la mamma della mia fidanzata ad un centro per giardinaggio piuttosto che andare a quella partita». Suonano strane queste parole nella bocca di un tifoso doc come Simon Wheeler, capo del trust dei supporters degli inglesi del Wimbledon. A quale match un sostenitore della propria squadra non vorrebbe andare? La risposta è facile, e va cercata nel tabellone del secondo turno di FA Cup 2012. I match di questa competizione, si sa, hanno sempre qualcosa di affascinante, mandando tante volte squadre dal nome blasonato a giocarsi sfide infuocate sul campo di piccoli club desiderosi di mettersi in mostra. Ma la partita che Wheeler, e con lui tanti tifosi del Wimbledon, vogliono boicottare è quella in programma il prossimo 2 dicembre, contro un club la cui storia è proprio legata al quartiere di Londra famoso per il tennis: il MK Dons, che ieri ha passato il turno dopo aver vinto sul Cambridge City.

PRIMA SFIDA DOPO 10 ANNI. È la prima volta che le due squadre si affrontano. La prima negli ultimi 9 anni, da quando cioè si è accesa questa strana e impensabile rivalità. Ma andiamo con ordine: estate 2002, la Football Association dà l’ok al trasferimento del Wimbledon Fc a Milton Keynes, città a quasi 100 km di distanza dal quartiere londinese. Il club ha alle spalle una storia centenaria trascorsa prevalentemente nelle serie minori inglesi, salvo poi esplodere nella massima serie tra l’86 e il 2000, e conquistando pure una FA Cup nel 1988 ai danni del Liverpool. Ma con l’inizio del nuovo millennio, ecco questo trasferimento sui generis. A Milton Keynes vogliono costruire un nuovo stadio, il produttore musicale Pete Winkelman si mette a capo del progetto e cerca qualche club professionista disposto a trasferirsi in questa nuova casa. L’offerta convince i proprietari del Wimbledon, in cerca di un maggiore ritorno economico, che si decidono quindi per spostare il loro club.

“A FOOTBALL CLUB”. Ma i tifosi non ci stanno: il Wimbledon è di Wimbledon, impossibile pensarlo lontano dal quartiere sud di Londra. Uniscono le loro forze e creano una nuova squadra, che eredita il nome del rione, cui viene aggiunta la sigla Afc, “A football club”, per ricordarne le origini popolari. L’altro Wimbledon intanto, quello ora di casa a Milton Keynes, cambia anche lui nome, ribattezzandosi Milton Keynes Dons, e i due club proseguono la loro vita sportiva senza mai incontrarsi. Se infatti l’MK Dons è salito solo lo scorso anno in League One, terzo gradino del calcio inglese, dopo aver avuto in panchina anche gente come Paul Ince e Di Matteo, totalmente diverso è stato il cammino dell’AFC, che ha scalato la piramide calcistica britannica, partendo dalla nona serie e arrivando fino alla League Two. Ma se le divisioni in cui giocano non hanno ancora permesso alle due squadre di incontrarsi, ci ha pensato la FA Cup a colmare questo buco.

«SONO IN CRISI D’IDENTITÀ».«Tutto ciò ha riaperto diverse cicatrici», spiega ancora Wheeler: «Non ho intenzione di andare, e so di tanti altri tifosi che non intendono seguire questa trasferta. Non avremmo mai voluto che questo accadesse, ma la cosa evidenzia il successo fenomenale dell’AFC Wimbledon da quando gli è stato tolto tutto». Le sue frecciate sono tutte rivolte a quel club nato proprio a spese della sua squadra del cuore: «Dall’MK Dons potrebbero far sapere in che modo stanno aspettando la partita, anche se in realtà saranno abbastanza imbarazzati. Il frenetico apporto di tifo ipotizzato da Pete Winkelman non si è materializzato, e ad essere onesti bisogna ammettere la loro crisi d’identità». Mancano ancora due settimane abbondanti alla partita, ma il clima è già caldo. Difficile capire come andrà, sia in campo sia sugli spalti. Una cosa è certa: MK Dons –AFC Wimbledon non sarà una partita come le altre.

@LeleMichela

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