Militanti ieri, dimissionari oggi

I visitatori stranieri a Mosca, negli anni ’30...

[I visitatori stranieri a Mosca, negli anni ’30,] costituiscono senza dubbio una meraviglia della nostra epoca, e fino al mio ultimo giorno conserverò gelosamente, come un ricordo benedetto, lo spettacolo di quella brava gente che viaggiava piena di radioso ottimismo attraverso le campagne affamate, passeggiando in allegre comitive per le città sordide e sovraffollate, ascoltando con fede incrollabile il cicaleccio idiota di guide accuratamente indottrinate, ripetendo come gli scolaretti ripetono la tavola pitagorica, le statistiche falsificate e i vuoti slogan recitati interminabilmente a loro beneficio. E fra questi, riconoscevo qui un responsabile di qualche settore della Società delle Nazioni, lì un pio quacchero che una volta che una volta aveva preso il tè in compagnia di Gandhi, o un fiero oppositore del Means-Test e delle leggi sulla bestemmia, o un irremovibile paladino della libertà di espressione e dei diritti dell’uomo, o un indomabile avversario della crudeltà verso gli animali, o nobili veterani coperti di cicatrici ricevute in cento battaglie per la verità, la libertà e la giustizia, che cantavano all’unisono le lodi di Stalin e della sua dittatura del proletariato. Era un po’ come se un’associazione vegetariana si fosse d’un tratto pronunciata con fervore in pro del cannibalismo, o come se Hitler si fosse visto decretare, a titolo postumo, il nobel per la pace.

Malcolm Muggeridge, Cronicle of Wasted Times, vol.I, The Green Stick, Londra, 1972

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