NO DAL COMUNE. In questi giorni di fine febbraio, hanno cominciato però a circolare voci secondo cui la presenza della Madonnina avrebbe ostacolato l’accesso ai musei intorno a Piazza Duomo e alla Piazzetta Reale. L’assessore comunale alla Cultura, Filippo Del Corno, ha dichiarato: «Non abbiamo mai opposto un diniego né un divieto sulla collocazione della copia della Madonnina su suolo pubblico. Il Comune di Milano sta studiando con la Veneranda Fabbrica del Duomo la soluzione migliore su dove sistemare la statua durante il semestre di Expo». Insomma, al Comune gettano acqua sul fuoco e rilanciano per collocare l’istallazione in piazza Fontana e piazza Santo Stefano, location bocciate dalla Veneranda Fabbrica, perché prive di sufficiente spazio.
SCHELETRI E MONTAGNE DI SALE. Eppure negli anni in Piazzetta Reale sono state esposte diverse opere d’arte moderna, ben più ingombranti di una statua. Nel 2011 la montagna di sale di Mimmo Paladino, nel 2007 il gigantesco scheletro De Dominicis, lungo 28 metri, nel 2012 vari mezzi dell’aeronautica militare. Per stemperare le polemiche, la Veneranda Fabbrica ha deciso quindi – fino a eventuali nuove disposizioni – che la copia della Madonnina sarà esposta dentro il Duomo.
Per il momento, la statua non è arrivata a Milano e si trova ancora nella Fonderia Nolana Del Giudice nel Napoletano. La Madonnina non è stata ultimata e mancano ancora numerosi passaggi prima che dal gesso diventi di bronzo e poi dipinta d’oro. A quel punto assomiglierà in tutto e per tutto all’originale, anche nella sua imponente altezza, di 4,19 metri. Giorgio Cioni, ideatore originario del progetto, si dice dispiaciuto per l’occasione persa: «Ci saranno tantissimi turisti a Milano durante Expo, di razze e religioni diverse. Potevamo mostrare loro la bellezza di quella statua, importante per la città di Milano, anche se non si ha fede. Chiudendola nel Duomo si va a sottolineare solo il suo lato religioso, e invece è molto di più».
Foto Madonnina Duomo di Milano da Shutterstock