Milano “animal friendly”, Moratti stanzia 200 mila euro per gli animali. E per le famiglie?

Michela Brambilla, ministro del Turismo, premia Milano come città animal friendly grazie alle politiche in favore degli animali; il sindaco Letizia Moratti ha anche stanziato 200 mila euro. Il Comune dovrebbe però anche ricordarsi della difficoltà di molte famiglie ad arrivare alla fine del mese

La città di Milano non tradisce il suo buon nome e conferma il suo gran cuore. Ieri, ha ricevuto il premio “Città animal friendly” dal ministro del Turismo Michela Brambilla, insieme ad altri Comuni che hanno fatto propria l’ordinanza, predisposta da ministero ed Anci, per agevolare l’accesso degli animali domestici negli uffici ed esercizi pubblici e sui mezzi di trasporto, riservando ad essi aree verdi e tratti di spiaggia appositamente attrezzati.

Non è tutto qui. Durante la premiazione alla fiera di Rho-Pero, il sindaco Letizia Moratti ha pure fatto sfoggio della decisione della sua giunta, che in tempo di crisi ha deciso di stanziare ben 200 mila euro per la cura dei più piccoli di casa. Quanta carità, si penserebbe, per le famiglie numerose e per quanti faticano a sbarcare il lunario, se non fosse che quei piccoli non sono bambini, ma animali d’ogni razza e tipo.

Già, perché, come ricorda colpendo gli animi più sensibili Gianluca Comazzi, garante della tutela degli animali, le persone potrebbero «cadere in depressione, pensando di tradire il proprio animale di compagnia quando non possono permettersi di curarlo». D’altronde, non c’è da stupirsi che siano queste le priorità per una donna facoltosa come il sindaco Moratti che non ha mai nascosto quanto il suo affetto e amore vadano tutti al suo micio persiano Antenna e alla sua gatta Soriana Gilda e che non manca di vantarsi per il coraggio della figlia che ha «adottato dal canile ben due cuccioli orfani».

Nulla contro i migliori amici dell’uomo. Ma forse qualcuno dovrebbe ricordare al sindaco meneghino che sono in aumento anche le famiglie povere e che non solo faticano a pagarsi il dottore, ma a stento sfamano i loro figli.

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