Così alcuni studenti della Columbia University hanno chiesto di “marchiare” Le Metamorfosi di Ovidio, colpevoli di indugiare in descrizioni esplicite di stupri e atrocità. Secondo il comitato che si occupa di «vigilare sul multiculturalismo dell’università» (sic), il testo contiene, «al pari di molti libri del “canone” occidentale, materiale offensivo e violento che marginalizza le identità degli studenti nella classe».
Il fatto ha generato un certo dibattito in America, dove gli eccessi del politicamente corretto hanno ormai raggiunto vette grottesche. Verrebbe da chiedersi allora come dovremmo comportarci con certe pagine della Bibbia, della Divina Commedia e delle tragedie di Shakespeare. Soprattutto viene da chiedersi cosa ci stiano a fare i professori in classe durante le lezioni, che di quelle opere sono il “filtro” vivente e attuale attraverso cui quegli studenti le apprendono e comprendono. Le idiozie del politicamente corretto prosperano sempre laddove i rapporti umani ed educativi sono ridotti a regole di buon decoro.